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21 luglio: festa di San Lorenzo da Brindisi

Quarto centenario della morte del cappuccino dottore della Chiesa

21 luglio: festa di San Lorenzo da Brindisi

Veneziano di adozione (arrivò nella città lagunare all'età di 14 anni), si fece frate nella Provincia Veneta dell'ordine e di essa divenne provinciale. Fu poi generale di tutti i Cappuccini che impiantò nel Nord Europa, fondando conventi nelle attuali Austria, Germania e Boemia. Ebbe ruoli importanti anche di carattere diplomatico, nel corso di missioni di dialogo e pace assegnategli dai pontefici presso vari principi: viaggiò così in Europa al pari del futuro confratello Marco d'Aviano, apprendendo le lingue moderne oltre a quelle antiche.

Principale attività fu anche per lui la predicazione, nella quale fece brillare eminenti qualità intellettuali. Conoscitore profondo della Bibbia (e anche della letteratura rabbinica), esegeta e teologo versato pure nei santi Padri, illustratore chiaro della dottrina cattolica, riversò la sua scienza in una mole considerevole di opere, volte a illuminare i fondamenti di essa nella Scrittura e nella Tradizione, confutando gli articoli di fede messi in discussione poco prima dalla Riforma.

Tra gli scritti esegetici va ricordata la Explanatio in Genesim. Tra quelli di controversia religiosa la Lutheranismi hypotyposis. Nella vastissima mole di opere per la predicazione, spicca il Mariale, dedicato alla figura di Maria: San Lorenzo afferma con chiarezza ciò che poi la Chiesa definirà come dogma sia riguardo l'immacolata concezione della Vergine sia circa la sua Assunzione anima e corpo al Cielo. Evidenziò pure l'azione dello Spirito Santo nella vita del credente.

In mezzo a tanti lavori, di docenza, di apostolato e di governo, coltivò un'intensissima vita spirituale, facendo spazio nelle sue giornate alla preghiera e alla celebrazione dell'Eucaristia. Fra i suoi viaggi si contano quelli di visita ai conventi quale superiore dei frati: sostò in molte città di Veneto e Friuli. Da giovane, trascorse nel 1580 qualche mese da ammalato a Oderzo, nel convento in cui fu poi superiore il Beato Marco. Qui, mentre pregava fervidamente in chiesa davanti alla statua della Madonna, ebbe la grazia della guarigione e poté riprendere a Venezia gli studi teologici. Divenne così il doctor apostolicus proclamato sessant'anni fa (1959) da papa Giovanni XXIII con la lettera apostolica Celsitudo ex humilitate nel quarto centenario della sua nascita. Un convegno nel prossimo ottobre, organizzato dallo Studio Teologico Laurentianum dei Cappuccini, lo presenterà come tale a Venezia. WA

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