25 giugno: convocati in assemblea

Il vescovo Corrado ci convoca in assemblea. L’appuntamento è fissato per sabato 25 giugno, dalle 9.15 alle 11.30, all’auditorium della casa Toniolo a Conegliano. Quest’anno l’assemblea sarà l’occasione per presentare il programma pastorale dell’anno prossimo. Ad essa sono invitati in primo luogo tutti i membri delle équipe di unità pastorale da poco eletti e I dei Cup. Il programma prevede un momento iniziale di preghiera, quindi il Vescovo presenterà la proposta diocesana: impegnare la nostra diocesi nel prendere in mano l’esortazione apostolica di papa Francesco “Evangelii Gaudium”. Saranno date anche alcune indicazioni pratiche su come concretamente attuare la proposta. 

In uscita. Così vuole la chiesa papa Francesco e così la vuole anche il nostro vescovo Corrado che ci invita, nel prossimo anno pastorale, a fare nostra l’esortazione “Evangelli Gaudium”. Tutti i battezzati sono chiamati ad vivere la fede “in uscita”. A iniziare da coloro che fanno parte di movimenti e associazioni ecclesiali (ai quali - tra l’altro - è dedicato un nuovo documento vaticano di cui parliamo qui sotto), che nella nostra diocesi si ritrovano nella Consulta delle aggregazioni laicali presieduta dal pievigino Gianluigi Manighetti. Gianluigi, l’assemblea pastorale diocesana di sabato 25 delineerà alcune piste per l’azione pastorale del prossimo anno a partire dalla “Evangelii Gaudium”.

Che senso può avere un tale appuntamento nel cammino della nostra Chiesa?

«La freschezza e l’amore per il Vangelo, vissuto con spirito missionario, mi sembrano l’asse portante di questa esortazione di papa Francesco. Sta soprattutto a noi cogliere lo stile con cui dare spessore e concretezza alle intuizioni che lo Spirito Santo ha suscitato in papa Francesco e nel nostro Vescovo, che ha deciso di convocare l’assemblea e dedicare un anno alla “Evangelii Gaudium” ».

Quali le opportunità dell’assemblea?

«Con gioia potremo condividere nella carità e nell’amore quegli aspetti del documento che ci sono più quotidiani e familiari. Sarà un’occasione anche per far rifiorire la speranza nella nostra Chiesa. Credo che l’assemblea potrà divenire per tutti un’opportunità per farci progredire, almeno un pochino, nella santità cristiana. Lo verificheremo alla fine dell’anno. In ogni caso sarà un anno di convivenza – e quindi anche di esperienza viva – con i nostri limiti umani».

All’assemblea sono invitati i membri dei consigli pastorali parrocchiali e delle Up. Qual è l’atteggiamento da suscitare per partecipare e vivere bene l’assemblea?

«È un momento bello e importante per la grazia che i presenti riceveranno. Credo che si debba avere il cuore aperto all’ascolto, più che la mente. Mi spiego: non è che non serva l’intelletto, ma di ragionamenti ne abbiamo già tanti! Serve la sensibilità di darne applicazione. Riuscire ad ascoltare con il cuore e poi condividere con le persone del proprio ambito pastorale che cosa questo ha suscitato in me e viceversa; riuscire ad ascoltare l’altro con vera attenzione… penso sia questo l’atteggiamento giusto che può aiutare a trovare le risposte di cui si sente la necessità ora, per il bene di tanti e della nostra Chiesa diocesana».

Qual è il contributo che le associazioni laicali possono dare, in questo momento, alla chiesa diocesana? «La vita associativa è caratterizzata da forti motivazioni e riesce a portare speranza là dove il quotidiano spesso esprime solo l’opposto, cioè tristezza e disperazione. Essere dei “ponti” tra queste motivazioni, che stanno alla base delle nostre associazioni, e le necessità della nostra diocesi mi sembra possa essere un modo concreto per attualizzare il nostro essere cristiani, in questo nuovo millennio. Insomma, come membri di associazioni laicali siamo chiamati a trasmettere i valori della fede, applicandoli alla vita concreta, superando il solo e puro – anche se talvolta necessario – metodico “ripetere”».

AM