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ATTUALITÀ: api e apicoltura, il punto nel nostro territorio

Inchiesta del nostro settimanale.

ATTUALITÀ: api e apicoltura, il punto nel nostro territorio

Venerdì scorso dall’Unione europea è arrivata una decisione importante per la tutela dell’ambiente, attesa da molti: gli Stati membri hanno approvato una proposta della Commissione per vietare l’uso all’aperto, limitandone l’utilizzo alle sole serre, di tre pesticidi neonicotinoidi che si sono rivelati pericolosi per vari insetti, e in particolare per le api: l’imidacloprid e il clothianidin della Bayer e il tiamethoxam della Syngenta. Il bando votato estende quello parziale già in essere dal 2013.Il 28 febbraio scorso l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, aveva concluso che «la maggior parte dei modi in cui i pesticidi neonicotinoidi vengono usati rappresenta un rischio per le api selvatiche e quelle mellifere».Si tratta di misure che provano a contrastare un fenomeno preoccupante di morìa delle api che si sta constatando da anni in tutto il mondo. Vari sono i fattori che stanno causando la “sindrome da spopolamento degli alveari”: l’uso di fitosanitari non sostenibili; le malattie delle api, fino al dimezzamento della loro vita media; i cambiamenti climatici; l’aumento delle monocolture e la riduzione dei fiori. Negli ultimi anni in Europa si stimano perdite fino al 53%, mentre negli Usa solo nell’ultimo anno la moria avrebbe fatto segnare perdite tra il 50 e il 90%. Tra le conseguenze ci sono quelle ambientali per l’insostituibile servizio di impollinazione svolto dalle api, ma anche quelle economiche, con il drastico calo della produzione di miele registrato nelle ultime annate.Contenta della decisione dell’Ue la Coldiretti, convinta della necessità che il divieto riguardi coerentemente anche l’ingresso in Italia e in Europa di prodotti stranieri trattati con i principi attivi sotto accusa. «Non è accettabile – ha affermato il presidente Roberto Moncalvo – che alle importazioni sia consentito di aggirare le norme previste in Italia e in Europa, anche grazie agli accordi di libero scambio». Soddisfatta anche Greenpeace, che auspica, però, una messa al bando di tutti i neonicotinoidi. Per evitare che questi tre insetticidi ora vietati vengano sostituiti con altre sostanze chimiche che potrebbero essere altrettanto dannose, Greenpeace ritiene che «l’Ue debba bandire l’uso di tutti i neonicotinoidi, come la Francia sta già considerando di fare. È inoltre necessario applicare gli stessi rigidi standard utilizzati per questo bando, ridurre l’uso di pesticidi sintetici e sostenere la transizione verso metodi ecologici di controllo dei parassiti».Greenpeace chiede il divieto per altri quattro neonicotinoidi, il cui uso è attualmente permesso nell’Ue: acetamiprid, thiacloprid, sulfoxaflor e flupyradifurone. Alla situazione dell'apicoltura nel nostro territorio è dedicato il Primo piano dell'Azione di domenica 6 maggio.

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