Attualità
stampa

Elezioni regionali, i candidati intervistati dai settimanali diocesani

Candidati a confronto, in vista del 31 maggio.

Elezioni regionali, i candidati intervistati dai settimanali diocesani

Domenica 31 maggio si vota per il rinnovo del presidente della Regione Veneto, del Consiglio regionale del Veneto e, in diocesi, per i consigli comunali di Caneva, Torre di Mosto e Vidor.Venerdì 8 maggio, nella sede della Conferenza episcopale del Triveneto, a Zelarino, i direttori dei settimanali diocesani del Veneto hanno ricevuto i candidati alla presidenza della Regione, per sottoporre loro alcune domande.In queste pagine troviamo una sintesi delle loro risposte: va precisato che una candidata ha risposto solo ad alcune domande, perché è arrivata a dibattito in corso e per questo non ha avuto modo di esprimere la propria posizione. Un candidato, pur giustificandosi, non si è presentato. Per garantire un’informazione più completa ai lettori, i direttori hanno comunque deciso di fargli pervenire alcune domande, cui ha risposto per iscritto, e che pubblichiamo a parte. Ecco un'anticipazione di quanto trovate su L'Azione cartacea:

Candidati governatore, sulle questioni bioetiche un approccio laico

Alle scelte politiche sono spesso legate questioni etiche di fondo, specie sull’inizio e fine vita. I settimanali diocesani del Veneto hanno chiesto la posizione dei candidati governatore in particolare sulla fecondazione eterologa e sul testamento biologico. Ecco le risposte.

Flavio Tosi - Partirei dicendo che, ad esempio, anche il mio sostegno alle paritarie è comunque un’iniziativa etica. Sull’inizio vita sottolineo che non è ancora stata data completa attuazione alla normativa sull’aborto, nel senso di una dissuasione dalla scelta abortiva che andrebbe effettuata dai consultori. Sull’eterologa condivido l’approccio della Regione Lombardia: non puoi vietare di farla, ma la prestazione viene pagata a prezzo pieno. È una scelta che non si può impedire, ma occorre dissuaderla. Sul fine vita, la politica sanitaria veneta è assolutamente adeguata al fine vita: cure palliative, terapie del dolore, il sistema veneto è assolutamente adeguato. Il testamento biologico, a questo punto, non serve.

Luca Zaia - Come è noto sull’eterologa noi abbiamo dato il benestare con una delibera, tra le prime regioni. Abbiamo applicato il ticket senza far pagare i valori pieni della prestazione. L’affluenza non è stata così esaltante, i numeri sono ridotti. Ricordo che rispetto alla fecondazione assistita, già nel 2010 abbiamo accettato i tre tentativi fino ai 50 anni di età della signora. Per il testamento biologico: d’accordo che abbiamo una serie di prestazioni, le cure palliative... ma resto favorevole. Ho un approccio laico rispetto a questi temi. L’ho dimostrato con l’eterologa, lo confermo per il testamento. 

Alessio Morosin - Tra tutti i temi quello che mi coinvolge di più e mi ha visto riflettere è quello del testamento biologico. Credo sia importante lasciare libertà alle persone di dare indicazioni precise sulle loro volontà, nel rispetto di principi e criteri di legalità che si pongono con grande delicatezza. Per quanto riguarda l’eterologa, quella che è stata fatta dalla Regione Veneto è una scelta ponderata ed equilibrata. In generale, la vita va tutelata fin dal concepimento. Ma anche in questo caso bisogna dare un aiuto alle famiglie, aiutare le donne. Qui la Regione può fare molto di più.

Alessandra Moretti - Ho un approccio laico, lo Stato deve rispettare le scelte personali, senza ingerenze. Sono favorevole alla fecondazione eterologa: per me la famiglia, e quindi i bambini che nascono, sono un grandissimo valore. In una società che tende a invecchiare sempre più dobbiamo aiutare le famiglie a coronare un sogno. Sono favorevole anche al testamento biologico.

Laura Coletti - È un tema delicatissimo. Anch’io devo dire che, per formazione e cultura, sono favorevole alla fecondazione eterologa. Ho visto in moltissimi casi la sofferenza che c’è dietro a famiglie, coppie, donne che sono nell’impossibilità di affrontare la maternità. Inoltre ritengo importante una conquista di civiltà il testamento biologico. Andrebbe fatta una riflessione sull’accanimento terapeutico che a volte non significa qualità di vita e ha mortificato la funzione della medicina, che deve salvaguardare le vite, ma insieme alla qualità di vita.

Elezioni regionali, i candidati intervistati dai settimanali diocesani
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento