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Il Cansiglio va protetto!

Lettere al nostro settimanale.

Il Cansiglio va protetto!

Qualche giorno fa il presidente Zaia a Radio Cortina, in merito al Cansiglio, ha  affermato che, al di là delle richieste degli ambientalisti e del digiuno in corso, la cessione del San Marco deve andare avanti poiché la vendita, la ristrutturazione e la ripresa dell’attività alberghiera sono indispensabili per il rilancio economico del Cansiglio e, afferma, nessuna altra parte del demanio verrà messa in vendita.Prima di tutto al presidente Zaia vorremmo ribadire che nella richiesta di non vendere non c’è nulla di politico o di contrapposizione tra chi governa la Regione e il mondo ambientalista, anzi, molti di noi hanno apprezzato il suo tentativo di arginare la legge nazionale sull’obbligatorietà dei vaccini. Ma noi ci stiamo occupando di Cansiglio ormai da oltre 30 anni e di giunte regionali e presidenti, sia di Veneto che di Friuli, ne abbiamo visti passare parecchi e sempre, di qualsiasi parte fossero, abbiamo tentato la via del dialogo e delle proposte, prima di passare alla contrapposizione aperta.Anche con il presidente Zaia abbiamo sempre provato a dialogare (anche se nessun presidente di Regione ha mai voluto incontrarci di persona), evitando al massimo attacchi gratuiti o contrapposizioni frontali. Da decenni continuiamo ad operare secondo la stessa idea generale: il Cansiglio va protetto, non si cambia in peggio la situazione presente ma si opera per migliorarla. Ma per noi questo miglioramento non può verificarsi né costruendo piste e impianti da sci (collegamento via Palantina) né mettendo in vendita parti del demanio e poi magari dare il via ad uno sviluppo economico tutt’altro che sostenibile. Ci stiamo impegnando per questo anche in tutte le Dolomiti, patrimonio Unesco, dove forti spinte economiche tentano di sfruttare la  massimo il territorio per fini solo economici e trasformare le montagne più belle del mondo in una cartolina da vendere sul mercato mondiale, senza alcun fine né di tutela né di conservazione. Lo stesso vale per il Cansiglio che non può diventare una cartolina, un panorama senza anima, ma il turismo e l’economia vanno governati in modo da non peggiorare ma anzi da migliorare l’assetto naturale esistente. Il presidente Zaia nella sua intervista  afferma che serve un investitore che recuperi e ristrutturi il San Marco per il  rilancio turistico del Cansiglio, ma è esattamente quello che abbiamo accettato anche noi, sostenendo, assieme al comune di Tambre, la richiesta dell’azienda Quick Light Food che da due anni si è dichiarata disponibile a prendere in affitto il San Marco così come è ora, a ristrutturarlo a sue spese senza demolirlo e renderlo agibile in tempi brevissimi, poco più di un anno, al servizio sia delle attività dell’azienda ma anche del turismo. E questa sarebbe la soluzione ideale poichè chi conosce il Cansiglio sa che sull’altopiano le cosiddette stagioni morte, cioè la primavera e l’inizio dell’inverno, quando ci sono intere settimane di pioggia, vedono pochissimi turisti presenti, rendendo così impossibile una gestione non in perdita di una grossa struttura alberghiera. Perché allora continuare ad ignorare questa possibilità che risponderebbe sia alle esigenze economiche che alla richiesta di non vendere il Cansiglio, Foresta inalienabile?Toio de Savorgnani (Mountain Wilderness)e Michele Boato (Ecoistituto del Veneto)che hanno digiunato dal 9 al 16 settembre, assieme a Monia Foderà e Luisa Camatta (per l’intero periodo) e altre 54 persone (uno o due giorni a testa).

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