Il giornale del 24 luglio. Edizione digitale
Alzheimer, l'epidemia silenziosa.
Il morbo di Alzheimer e la demenza senile rappresentano quasi un tabù per la nostra società. Se ne interessano e ne parlano solo gli addetti – medici e operatori sociosanitari – o quelli che si ritrovano con un familiare o un conoscente che ne è affetto. Oppure capita che l’Alzhemier sia evocato in chiave sarcastica – e inopportuna – quando si vuole prendere in giro qualcuno. Le prospettive di una diffusione del morbo di Alzheimer sono preoccupanti: oggi in Italia se ne contano 600 mila, che diventeranno un milione 600 mila nel 2030 e due milioni 272 mila nel 2050, con la stima che a metà secolo nel mondo ne sarà affetta una persona ogni 85. L’Alzheimer è uno spauracchio del nostro tempo. Dal punto di vista socio-sanitario, perché la cura e gestione dei pazienti con questa malattia incurabile per le famiglie e per le strutture sociosanitarie è impegnativa, costosa, senza possibilità di un qualche recupero o ritorno.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento