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Nuovi Giuseppe Toniolo per la nuova evangelizzazione

La riflessione di Mons. Giuseppe Zenti al Premio Toniolo 2017.

Nuovi Giuseppe Toniolo per la nuova evangelizzazione

La parabola del Vangelo sulla vigna affidata a dei vignaioli per la sua coltivazione è eco e focalizzazione aggiornata della prima lettura, dal profeta Isaia: Israele è la vigna scelta da Dio, destinataria della sua infinita benevolenza e tenerezza. Dio si attendeva i frutti di fedeltà, invece il popolo si è dimostrato infedele e ingrato. Di qui la decisione di Dio di consegnare la sua vigna, in definitiva il suo Regno, ad un popolo che lo avrebbe fatto fruttificare, cioè al nuovo Israele, che è la Chiesa fondata da Cristo stesso, il suo Corpo, la sua Sposa.

Ogni membro del nuovo popolo di Dio, in forza del Battesimo, è chiamato ad assumere in prima persona il compito di favorire l’avvento e il consolidamento del Regno che equivale alla signoria di Dio, riconosciuta nella sua dimensione di creazione, del tutto misconosciuta dall’odierna cultura scientista che se ne appropria.

Oggi un tale compito spetta principalmente ai fedeli laici, impastati per così dire di ciò che è vero, nobile, giusto, puro cioè incorrotto, amabile e ciò che merita approvazione e lode, per dirla con Paolo nel tratto conclusivo della sua lettera autobiografica ai Filippesi. I laici cristiani sono nel mondo come loro habitat naturale, anche in quegli ambienti nei quali non è più agevole la presenza da parte dei preti. Essi abitano questi ambienti di diritto, da cittadini e professionisti, pur con la fatica di non lasciarsi trasformare in non cristiani, pagani, obbedienti alle sole logiche inumane imperanti.
Proprio in qualità di laici cristiani sono chiamati a coniugare la loro fede con il loro vivere familiare, culturale, professionale, superando il dramma, segnalato dal beato Paolo VI, della dicotomia tra fede e vita, tra fede e cultura. Non si mettono in fuga dal mondo, al fine di preservarsi intatta e incorrotta la fede cristiana; al contrario, proprio per esprimere le potenzialità della fede cristiana, si fanno carico specialmente delle situazioni di complessità del mondo, dove occorre il genio e la passione.

Di questi fedeli laici l’umanità di oggi ha urgente necessità vitale. Questa infatti è la loro specifica missione battesimale nei confronti del Regno: essere consacrati alla custodia, alla salvaguardia e alla promozione delle identità creazionali, mandati come sono ad essere sale che fa risaltare l’autenticità delle realtà terrene, mandati ad essere luce di verità nella cultura delle tenebre, cioè della dittatura del pensiero unico, omologato, dunque della non verità.

L’autenticità della verità delle realtà create e della loro funzione sono oggi a rischio grave. Per rendercene conto, basterebbe focalizzare l’attenzione sul valore dell’autenticità non alterabile della persona e della famiglia; sull’autenticità della funzione della politica, dell’ amministrazione, della ricerca scientifica, della scuola, dell’economia, delle finanze, dei media ... tutti ambiti della creazione soggetti oggi a radicali alterazioni e strumentalizzazioni, di cui il cristiano laico ha la vocazione di farsi carico. Se in questi ambienti vengono a mancare cristiani laici significativi vengono a mancare sale e luce. Di conseguenza, i cristiani laici in questi ambienti non sono una minaccia alla laicità, ma ne sono i più geniali interpreti e i più sicuri difensori.
Certo, ci riferiamo a cristiani laici non in stato di minorità, o inferiorità, culturale e professionale rispetto agli altri laici che non si ispirano alla fede cristiana, ma di alto profilo che non sfigurano in nessun ambiente, voci autorevoli e rispettabili in quanto capaci di testimoniare un amore singolare all’umanità nel suo travaglio, capaci di prospettive fondate su speranze non illusorie, immettendovi il carico delle proprie risorse umane di competenza e di disponibilità.

A questo punto della nostra riflessioni, Il riferimento al beato Giuseppe Toniolo è persino superfluo. Di Giuseppe Toniolo ne occorrono oggi parecchi, di emergente statura umana, professionale, cristiana, degni di considerazione e del massimo rispetto, pronti a presentarsi con parresia davanti alla società come soggetti significativi, disposti a fare sistema tra di loro, come a dire che tra cristiani laici significativi e riconosciuti anche a livello sociale dovrebbe crescere una vera sintonia e collaborazione e persino visibilità della loro appartenenza cattolica, fedeli alla loro coscienza cristiana e fedeli al magistero della Chiesa, a partire dalla Dottrina sociale della Chiesa.

La nuova evangelizzazione passa necessariamente dai cristiani laici a cui sta a cuore il Regno di Dio come grembo di sviluppo e di maturazione di un umanesimo integrale degno dell’uomo, perché è l’umanesimo sognato, pensato, progettato e voluto da Dio per l’uomo creato a sua immagine e somiglianza.
Ne invochiamo una abbondante messe per l’intercessione di Maria che la liturgia di oggi venera sotto il titolo di Madonna del Rosario, e del beato Giuseppe Toniolo, le cui spoglie mortali suono custodite e venerate in questo duomo di Pieve di Soligo.

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