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Servono scuole attente al creato

Il vescovo Corrado al 140° del Cerletti, a Conegliano.

Servono scuole attente al creato

Una lezione di corretta, anzi correttissima laicità, nella benedizione che il vescovo Corrado ha impartito agli studenti, agli insegnanti, al personale dirigente e amministrativo, finanche alle famiglie della scuola enologica Cerletti di Conegliano, che ha festeggiato i primi 140 anni di attività. Mons. Pizziolo, davanti a mille 600 studenti, alle altre componenti dell’istituto, a centinaia di invitati, dal governatore Luca Zaia, al sindaco Floriano Zambon, ai numerosi suoi colleghi, al presidente della Provincia, Leonardo Muraro, ai rappresentanti delle forze dell’ordine, poteva limitarsi alla solita, tradizionale benedizione. Chi lo avrebbe contestato? Il Vescovo, invece, dimostrando una sensibilità unica, ha intanto precisato che la benedizione gli era stata richiesta espressamente dalla dirigente Damiana Tervilli.

«Ma non ci troviamo in una scuola statale?». È stata l’obiezione di Pizziolo nel primo contatto. «No, no, abbiamo bisogno anche di una benedizione » ha risposto la dirigente, anche lei con un approccio puntuale di laicità. «Allora – ha raccontato il Vescovo, a conclusione della cerimonia di sabato 14 maggio, sul piazzale del Cerletti – ho preparato una breve preghiera. Qui non tutti sono battezzati, non tutti sono cristiani. È una preghiera che rivolgo al Signore anche per chi non è cristiano, ma nutre nel suo cuore un senso religioso».

La preghiera è intervenuta al termine di una mattinata molto articolata, iniziata in piazza Cima, quindi il corteo fino Cerletti, dove ci sono stati i discorsi delle autorità, con Zaia che ha chiesto a Renzi una legge speciale per istituire la “Normale dell’enologia a Conegliano, sull’esempio della Normale di Pisa” e, appunto, del Vescovo. A questo punto poteva scapparci qualche momento di insofferenza, considerati i tempi. E invece la reazione è stata di tutt’altro segno: di massima comprensione.

«Durante la visita pastorale ho avuto modo di incontrare una bella rappresentanza qui e a Piavon, e ho avuto l’impressione di ragazzi bravi, interessati, seri – ha subito riconosciuto il Vescovo –. La scuola ha una caratteristica particolare, è una scuola che mette a contatto i ragazzi con la terra e i suoi prodotti e vivendo il cambio delle stagioni e come nascono queste piante, io penso che lo studente mantenga uno stupore, una meraviglia che non ha chi lavora solo di numeri. I ragazzi hanno un’opportunità in più: di mantenersi a contatto con le radici da cui nasce anche la nostra vita e mantenere quello stupore e quella meraviglia di fronte al creato che fa parte delle cose più belle delle persone».

La cerimonia, proseguita con l’inaugurazione del museo Manzoni, ha concluso una settimana di eventi, tutti all’insegna dell’approfondimento. Ci sono stati anni in cui il Cerletti ha rischiato molto. Il presidente Zaia ha ricordato che negli anni ’90, quando è stato assessore provinciale a Treviso, ha trovato una scuola in condizioni tali che sembrava ormai prossima al declino. Da allora la Provincia ha investito. È nata la Fondazione. C’è anche l’Università. E l’Istituto, come hanno testimoniato numerosi intervenuti, ha portato l’arte enologica in giro per il mondo. Addirittura in Nuova Zelanda.

Francesco Dal Mas

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