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Soligo: un luogo di sollievo per malati di Alzheimer e per loro familiari

Presso la comunità alloggio “Una casa tra le case”.

Soligo: un luogo di sollievo per malati di Alzheimer e per loro familiari

Un luogo e un tempo in cui si accolgono persone con diagnosi di Alzheimer in fase iniziale. Questo vuole essere un “Centro di sollievo solidale”. A promuovere queste realtà, nel 2012, l’Ulss 7 e il Coordinamento delle associazioni di volontariato della Sinistra Piave. Attualmente ne esistono tre: a Soligo presso la comunità alloggio dell’associazione Viezzer, a Bibano presso l’Avis e a Cappella Maggiore presso l’associazione “Anziani e Amici”. Il primo è gestito dall’associazione Viezzer, gli altri due dall’associazione Medi@età.In ciascuno di essi alcuni volontari accolgono, per due mattine alla settimana, malati di Alzheimer in un clima familiare. Due gli obiettivi di questa iniziativa: offrire a chi si occupa dal malato – familiare o badante – qualche ora di pausa, e coinvolgere la persona con diagnosi di Alzhemer in attività di tipo ludico e socializzante. Per accedevi bisogna rivolgersi al medico di base o ai servizi sociali del Comune.A Soligo sono una quindicina i volontari, tutte donne salvo un uomo, formatisi in appositi corsi e coordinati da specialisti dell’Ulss. A turno il martedì e il giovedì, dalle 9 alle 12, sono in un edificio del complesso della “Casa tra le case” di via Carlo Conte con un gruppetto (dai quattro ai sei) di ospiti. «Il nostro è un accompagnamento della persona, cerchiamo di rendere buona questa fase della vita – spiega Rosita, volontaria della “Viezzer” –. In un clima di serenità e in un contesto adeguato e protetto proponiamo alcune attività: la preghiera, due chiacchiere, la ginnastica, la passeggiata, il canto, la tombola, i giochi cognitivi, la cura dell’orto (uno dei momenti più attesi!) e delle galline... Tutto viene fatto con molta calma, le attività proposte devono essere molto molto semplici. È quasi un far filò». Dopo le tre ore trascorse al Centro «gli ospiti sono più rilassati e sereni – testimonia Rosita –. La loro età va dai 72 e agli 85 anni. Ricordano poco del presente e del passato più recente, mentre hanno molti flash della loro fanciullezza e giovinezza. Recuperano nella memoria preghiere, tradizioni e canti ormai scomparsi e dimenticati – sottolinea Rosita –. Da questo punto di vista sono una fonte preziosa».Per Rosita questa è un’esperienza che la sta arricchendo in umanità: «È un’occasione di crescita – sottolinea –: la consiglio a tutti, ma in particolare ai giovani e agli studenti».Ad agosto l’attività è sospesa, ma a settembre le porte del Centro di sollievo di Soligo riaprono. Se il numero di volontari cresce, il servizio potrà ampliarsi e regalare sollievo e serenità a un maggior numero di persone con diagnosi di Alzheimer e loro familiari.
Federico Citron
Foto Giuliano Poletto

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