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VESCOVO PIZZIOLO: curare le relazioni con gli ospiti delle case di riposo

Il presule ha incontro i responsabili delle strutture

VESCOVO PIZZIOLO: curare le relazioni con gli ospiti delle case di riposo

Far crescere la sensibilità umana nelle relazioni con gli anziani e tenere alto il profilo delle motivazioni degli operatori. Sono queste le due priorità che hanno indotto il vescovo Corrado Pizziolo e il delegato diocesano della Pastorale della salute don Roberto Camilotti a promuovere un incontro, a Cordignano, con i responsabili delle case di riposo presenti nel territorio diocesano in occasione della Giornata mondiale del malato. «Tali strutture - spiega il Vescovo - costituiscono una risorsa estremamente importante per la cura e l’accompagnamento di persone anziane che difficilmente potrebbero essere seguite e curate in casa dai familiari. Mi capita di visitare frequentemente le case di riposo e mi pare che da un punto di vista strutturale e di qualità dei servizi erogati siamo su livelli elevati. Ma lavorare in casa di riposo è faticoso e spesso logorante per vari motivi: la prospettiva degli assistiti non è la guarigione, ma il declino progressivo; la vita si prolunga sempre di più e le condizioni di non autosufficienza si fanno più pesanti; i familiari richiedono un trattamento sempre più professionale; la necessità di personale e la scarsità di offerta non consentono di operare una selezione valutando le motivazioni individuali. Certo, ci sono operatori che a seguito del contatto continuo con gli anziani trovano le motivazioni per il proprio servizio, ma questo non accade per tutti». Ecco quindi l’esigenza e l’urgenza di intervenire su questo versante. «Come Pastorale della salute non abbiamo elaborato delle proposte precise - sottolinea il Vescovo -. Uno degli obiettivi dell’incontro di Cordignano era proprio di mettere in comune esperienze intuite o avviate dalle nostre case di riposo».

Va ricordato che il tema posto a Cordignano è da tempo al centro dell’attenzione: anni fa, ad esempio, venne costituita la fondazione “I Care”, in particolare su iniziativa del compianto Maurilio Canzian, proprio per promuovere iniziative volte da migliorare la qualità umana del servizio.

I responsabili delle strutture hanno risposto all’invito del Vescovo in modo significativo, dimostrando interesse per la problematica posta. E sollevando altre emergenze come quella della vicinanza e dell’accompagnamento degli anziani che vivono nella propria casa, spesso in condizioni di solitudine. «Per loro - sottolinea il Vescovo - è preziosa la visita dei ministri straordinari della Comunione che - come antenne e articolazioni della comunità cristiana - garantiscono una preziosa vicinanza». Su questo versante si stanno muovendo associazioni di volontariato del nostro territorio che, come spesso accade, sono le prime a cogliere i bisogni e a elaborare risposte.

Federico Citron

Sul tema servizi nell'Azione di domenica 23 febbraio

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