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La buona informazione trasforma in meglio

L'editoriale del direttore don Alessio Magoga.

La buona informazione trasforma in meglio

"Papa Francesco ci suggerisce una chiesa da campo: quella vorremmo vedere sul suo giornale”. Sono le parole di un nostro lettore che auspica una chiesa più capace di uscire sul territorio verso le periferie. Al tempo stesso queste parole suonano come un appello rivolto al nostro settimanale perché abbia sempre più il coraggio di uscire e di dare testimonianza di una chiesa “in trasformazione missionaria”. Proprio di questo si è parlato alla recente assemblea dei settimanali cattolici, celebrata a Roma il 25 novembre: “Non dobbiamo morire sulle nostre scrivanie! – ha detto in modo provocatorio Francesco Zanotti, presidente uscente della federazione dei settimanali cattolici (Fisc) –. No alla chiusura nelle nostre redazioni!”

Bisogna uscire, tenere contatti e intessere relazioni con il territorio. Va esattamente in questa direzione lo slogan che abbiamo scelto per la nuova campagna abbonamenti: “Insieme per migliorare il nostro territorio”.

Un territorio – quello della nostra diocesi tra Piave e Livenza – caratterizzato da una grande varietà e ricchezza culturale, di cui dobbiamo esser fieri. Il manifesto intende cogliere alcune delle realtà che lo costituiscono: l’ambiente naturale (il Piave), la tradizione (il falò), il volontariato a servizio di chi è in difficoltà (Casa Mater Dei), il lavoro (la vendemmia), la vita ecclesiale (la Cattedrale), la formazione dei giovani (i bambini di un grest parrocchiale)… Di questo territorio si è occupata e vuole continuare ad occuparsi appassionatamente L’Azione, con l’obiettivo di farlo conoscere e di migliorarlo. Abbiamo la consapevolezza che l’informazione – se fatta in modo adeguato – informando “trasforma”. Quando si raccontano esperienze positive, che rivelano le buone prassi e i fatti di Vangelo che anche da noi tante persone di buona volontà realizzano, si mette in moto un circolo virtuoso che migliora l’ambiente stesso. Ne siamo fermamente convinti.

Ed è per questo che con tenacia e determinazione continuiamo nel solco segnato già da altri a dare voce e fare da “cassa di risonanza” al bene che si compie, espressione delle molteplici realtà (gruppi, associazioni, movimenti…) che costituiscono la nostra chiesa e la nostra società. A volte mettiamo in luce anche ciò che non va, perché siamo persuasi che un equilibrato senso critico – e profetico – possa servire a fare un passo in avanti per costruire qualcosa di più bello. Gli ingranaggi che compaiono sul manifesto stanno a ricordare che ogni territorio è una realtà articolata, composta di tante parti interdipendenti l’una dall’altra.

All’interno di questo meccanismo complesso anche L’Azione ha un ruolo da giocare. Ma possiamo trasformare e migliorare il territorio solo se lavoriamo insieme, come un’unica squadra. Durante la già citata assemblea della Fisc, il segretario della Cei mons. Nunzio Galantino ha sottolineato con perentorietà che è sempre più necessario “lavorare insieme, esprimersi in armonica polifonia, fare rete…”. Lo ha detto ai settimanali diocesani, che devono sempre più trovare forme di reciproca collaborazione.

Ma ciò vale anche per ogni settimanale, chiamato ad instaurare un rapporto collaborativo e sinergico con i propri lettori. In sintonia con queste intuizioni, L’Azione intende proporsi ai suoi lettori come luogo dentro il quale scrivere una storia comune, costruita insieme. Uno spazio in cui giornale e lettori insieme danno il meglio di sé per “in-formare” cioè dare una forma migliore al nostro territorio.

Alessio Magoga

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