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Un aiuto al nostro sforzo di raccontare la comunità

L'editoriale del direttore don Alessio Magoga.

Un aiuto al nostro sforzo di raccontare la comunità

Una giornata di sciopero e di digiuno per il 14 dicembre. Attraverso questa presa di posizione, raggiunta unanimemente, i giornalisti di “Famiglia Cristiana” hanno deciso di esprimere il loro dissenso nei confronti delle politiche dell’azienda per il timore che il noto periodico cattolico – insieme alle altre testate collegate – possa andare incontro alla chiusura. L’azienda si dice meravigliata e smentisce tale rischio. Tuttavia la crisi che sta attraversando “Famiglia Cristiana” è reale, come è reale la crisi più complessiva che sta attraversando l’intera editoria italiana (e non solo). Basti pensare al crollo vertiginoso del numero di copie vendute della carta stampata, che tocca da alcuni anni ormai anche i maggiori quotidiani nazionali. Ha fatto clamore qualche tempo fa il caso del “Sole24ore”. Quello che sta avvenendo è un riassetto del panorama editoriale italiano con la scomparsa di alcune testate e il rilancio di altre sul web. Un caso tra i tanti che si possono citare è quello di “Settimana”, un periodico serio e molto apprezzato a cura dei padri dehoniani di Bologna, che dopo un tempo di chiusura per insufficienza di fondi ha trovato il modo di continuare ad esistere grazie al web (internet). Un tempo difficile dunque per la carta stampata, certamente. E bisogna riconoscere che la crisi dell’editoria non è un buon segnale non solo per editori e giornalisti direttamente coinvolti, ma anche per l’intera società. Qualcuno potrà obiettare: “Le informazioni posso trovarle lo stesso, anche senza i giornali”.

Basta un computer, infatti, o uno smartphone per potersi collegare con il mondo. Ma in realtà non funziona proprio così. Siamo sempre più consapevoli del fatto che le notizie che corrono sul web sono esposte alla deriva delle fake news: insomma, possono rivelarsi delle notizie false. Fino a prova contraria un giornale cartaceo – se non altro per i costi di stampa – è costretto a verificare adeguatamente le notizie che mette in circolo. Le fake news proliferano sul web, molto più raramente su carta stampata, costretta anche da ragioni economiche a selezionare accuratamente le notizie e a discernere il loro grado di verità.

La chiusura di un giornale poi è un vulnus, una ferita, anche alla democrazia di un intero Paese. Il numero di testate presenti rientra tra i criteri utilizzati dagli istituti di ricerca per determinare lo stato di salute della libertà e della democraticità di una nazione. Meno giornali significa meno voci che possono esprimere un parere e una visione delle cose, e fornire strumenti per una valutazione critica. La chiusura o la crisi di un giornale quindi è sempre un impoverimento di idee e di contributo di pensiero. La presenza di una testata di ispirazione cattolica poi è decisamente un valore aggiunto, in una società che sembra muoversi verso una secolarizzazione sempre più spinta: è una opportunità per far sentire una visione diversa, in dialogo con il vangelo, spesso in controtendenza rispetto alle linee editoriali predominanti. A maggior ragione quindi la crisi dell’editoria di ispirazione cristiana diviene un impoverimento non solo per la vita della Chiesa ma per quella di una intera società: un impoverimento anche di carattere culturale, perché viene ad affievolirsi un modo di vedere il mondo che appare sempre più “alternativo”.

Lo Stato italiano è consapevole dell’importanza dell’editoria e – possiamo dirlo – anche dei settimanali cattolici. Infatti esiste una legge – recentemente promulgata – che prevede lo stanziamento di fondi a sostegno del mondo della carta stampata. Non si tratta di cifre enormi, però sono comunque preziose. Grazie a questi contributi, agli introiti provenienti dalla pubblicità e agli abbonamenti, ma anche grazie ad un’amministrazione accorta e ad un impegno giornalistico serio e appassionato, L’Azione fino ad ora è riuscita a reggersi sulle proprie gambe. Vorremmo continuare così, proponendo un’informazione di qualità, sulla carta stampata ma anche sul web, tramite il nostro sito. Come redazione ci impegniamo ad essere ancor più presenti sul territorio, per raccontare il tanto bene che c’è nelle nostre comunità. Ma per far tutto questo, con un po’ di coraggio ti chiediamo, cara lettrice e caro lettore, di continuare a sostenerci e ad avere fiducia nel nostro lavoro.

Don Alessio Magoga

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