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Accoglienza profughi. Il sistema al collasso

La ricerca della Fondazione Leone Moressa.

Accoglienza profughi. Il sistema al collasso

Il 2015 si preannuncia come l’anno dei record per il numero di profughi nelle nostre coste: nei primi mesi del 2015 sulle coste italiane si sono registrati oltre 18 mila profughi, 8 volte il dato del 2013. Non sono solo gli arrivi ad essere in crescita, ma sono anche raddoppiate le richieste d’asilo e aumentate le richieste di ripresa in carico dei profughi rivolte all’Italia dai paesi UE. Questa situazione sta portando al collasso i sistemi di accoglienza del territorio, che attualmente ospitano 67 mila migranti e non sembrano attrezzati per far fronte al gran numero di richieste, determinando una condizione di emergenza continua.

La Fondazione Leone Moressa ha analizzato il fenomeno degli sbarchi, realizzando una panoramica sulla situazione nel nostro Paese.

emergenza PROFUGHI. Sicuramente è ancora presto per fare stime sull’andamento annuale, ma il trend sembra dimostrare che l’emergenza non è finita. Ricordiamo che nel 2014 sono arrivati nel nostro Paese oltre 170 mila profughi, più della somma dei tre anni precedenti e quasi il triplo del 2011. I primi dati del 2015 registrano una forte crescita, che se confermata renderebbe difficile la gestione dei profughi nel corso dell’anno. Lo stesso Ministro degli Esteri Gentiloni stima in 250 mila gli sbarchi previsti quest’anno.

Cosa fa l’Europa? Secondo gli accordi di Dublino, l’accoglienza dei profughi spetta al Paese di primo approdo: in altre parole tutti i profughi arrivati o in arrivo nelle nostre coste devono chiedere asilo SOLO all’Italia, e se vengono trovati in altri Stati viene richiesto all’Italia di riprendersene carico. In particolare, nel 2013 vi sono state oltre 22.000 domande di ripresa in carico rivolte all’Italia da altri paesi UE, pari ad oltre il 50% dei profughi sbarcati quell’anno. Il 66,1% delle richieste è andato a buon fine, facendo tornare 15 mila profughi nei nostri centri di accoglienza. Le richieste all’Italia provenivano principalmente da Svizzera , Germania e Svezia.

Secondo le previsioni, il trend del 2014 delle “riprese in carico” è in aumento. In particolare la Germania presenterebbe un valore più che raddoppiato rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 9.000 domande.

Richieste d’asilo raddoppiate. Il fenomeno delle richieste d’asilo, che interessa tutti i paesi europei, nel 2014 ha superato quota 625 mila, segnando un +44,7% rispetto all’anno precedente. L’Italia è il terzo paese per numero di richiedenti asilo (dopo Germania e Svezia), ma registra il maggior incremento rispetto al 2013 (+142,8%). Osservando la composizione dei richiedenti asilo, appare evidente una particolarità italiana: la scarsa presenza di donne (7,6%) e minori (6,8%), nettamente inferiore rispetto alla media.

In definitiva, secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, “il sistema di accoglienza italiano non sembra attualmente in grado di far fronte al gran numero di richieste, determinando una situazione di emergenza continua. Le richieste d’asilo nel 2014 sono più che raddoppiate, superando quota 64 mila. Inoltre, in base agli accordi di Dublino sono ogni anno oltre 10 mila i migranti che tornano in Italia da altri paesi europei. Un fenomeno giunto a 15 mila unità nel 2013 e destinato ad aumentare ancora.”

“La fine dell’operazione Mare Nostrum, anziché far diminuire gli arrivi, ha generato una situazione di ancor maggiore incertezza. Il risultato è l’aumento degli sbarchi, che nei primi mesi del 2015 hanno già superato quota 18 mila.”

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