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Agricoltura. L'utilizzo del satellite per dire stop ai pesticidi

Prova in campo dimostrativa dedicata agli agricoltori, mercoledì 13 Maggio alle ore 16.00. Basta erbicidi grazie alla geolocalizzazione del seme e alle zappatrici meccaniche.

Agricoltura. L'utilizzo del satellite per dire stop ai pesticidi

Tecnologia amica dell’ambiente: nel progetto di agricoltura a basso impatto ambientale che vede la collaborazione di Condifesa Treviso e Veneto Agricoltura in progetti mirati alla diffusione delle più innovative tecnologie, capaci di ridurre fino all’80% l’utilizzo di pesticidi in questa coltura, tipica dell’area padana, che però è stata particolarmente minacciata da malattie come la diabrotica negli ultimi anni. In un triennio si stima un calo di produzione del 15% che ha minacciato il reddito degli agricoltori locali. Per questo è importante, da un lato difendere gli investimenti degli agricoltori, dall’altro cercare di limitare al massimo l’utilizzo di diserbanti.

All’Azienda agricola Case Levi in località "La Fossetta" di Musile di Piave (ad ovest dell'incrocio tra la Treviso-Mare e la Triestina), Mercoledì 13 Maggio dalle ore 16 si terrà una prova dimostrativa in campo.

“Il mais, resta una coltura fondamentale per le nostre produzioni zootecniche. Ma è anche una coltura “esigente” sul piano delle lavorazioni, richiede molta acqua, fertilizzanti azotati, un efficace controllo delle avversità parassitarie e non per ultimo l’eliminazione delle malerbe, pericolose competitrici nell’approvvigionamento

dell’acqua e dei fertilizzanti. Nel contempo –spiega Valerio Nadal, presidente di Condifesa Treviso - l’affinamento delle tecniche agronomiche passa attraverso il contenimento dei costi di produzione (per reggere la competizione internazionale) ed il controllo dell’impatto ambientale in un’ottica di agricoltura green”.

Il microdiserbo localizzato e la sarchiatura a guida satellitare sono oggi le nuove frontiere: “Come funzionano? La seminatrice – aggiunge il direttore Filippo Codato - è in grado di mappare il terreno e di geolocalizzare la posizione di tutti i semi posti in campo, con una precisione al centimetro. Questo consente, nelle successive lavorazioni di arrivare a pochi centimetri dalla pianta con la sarchiatrice meccanica (praticamente la vecchia zappatura, ma non più a mano) senza necessità di diserbanti, ridotti fino all’80%. Allo stesso tempo fertilizzanti o altri trattamenti possono essere localizzati al centimetro, per ridurre gli sprechi, i costi e i tempi di produzione”.

Condifesa Treviso, sempre in prima linea nella diffusione delle innovazioni tecnologiche, ha avviato nel 2014 la prima fase sperimentale, cui segue una seconda fase nell’annualità in corso. Privilegiare l’azione meccanica su quella chimica significa conseguire quel ragionevole compromesso tra le due filosofie, capace di garantire la produttività e, nel contempo, la salvaguardia del territorio.

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