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Appello dei Vescovi del Veneto ai parlamentari eletti in Regione sulle scuole paritarie

Dalla Conferenza Episcopale Triveneta emerge "preoccupazione per la sussistenza e il futuro delle scuole paritarie e della formazione professionale".

Appello dei Vescovi del Veneto ai parlamentari eletti in Regione sulle scuole paritarie

Onorevoli Deputati e Senatori,

come Vescovi del Veneto ci siamo ritrovati nei giorni scorsi, in via straordinaria, per esaminare l’attuale situazione e le prospettive concernenti le scuole paritarie e la formazione professionale, alla luce della ridottissima previsione di spesa e di investimenti, a favore del settore, emergente dalla legge di stabilità appena varata dal governo nazionale - ora sottoposta alla valutazione del Parlamento - e delle paventate ulteriori diminuzioni di finanziamenti da parte degli Enti locali.

Su questi temi ci siamo confrontati anche con i rappresentanti delle associazioni scolastiche (Fism, Fidae, Forma Veneto, Agesc e Foe) che si rivolgeranno a Voi per offrire, in merito, un quadro ancor più dettagliato e stringente.

La nostra preoccupazione per la sussistenza e il futuro delle scuole paritarie e della formazione professionale – realtà, a pieno titolo, “pubbliche” e quindi aperte a tutti - risulta, come potete immaginare, forte e crescente.

Pur apprezzando il proposito più volte affermato dalla politica di rimettere la scuola al centro delle priorità del Paese, non possiamo non rilevare che anche gli ultimi elementi negativi di novità contribuiscono ad aggravare ulteriormente lo stato di crisi e difficoltà che attanaglia le scuole paritarie e che sta già costringendo alla chiusura parecchie strutture scolastiche della nostra Regione.

Voi conoscete certamente la notevole rilevanza che tale sistema ha per il nostro Paese e, in modo particolarissimo, per il Veneto dove - solo a titolo di esempio - 2 bambini su 3 frequentano le scuole paritarie dell’infanzia mentre la formazione professionale continua a costituire un argine efficacissimo alla dispersione scolastica e un valido inserimento nel mondo del lavoro (oltre il 70% trova un posto entro 1 anno).

Vi è inoltre noto che, in media, uno studente delle scuole paritarie “costa” 10 volte di meno rispetto ad uno studente delle scuole statali. E’ questo un elemento non proprio secondario e, anzi, piuttosto significativo in modo particolare in tempi, come questi, nei quali si punta ad un efficace controllo della spesa per non disperdere le risorse pubbliche.

A dimostrazione dell’alto valore pubblico e sociale della scuola paritaria, tali realtà rappresentano una presenza viva e capillare, popolarissima e molto radicata sul territorio della Regione Veneto; costituiscono una risorsa preziosissima e indispensabile per le famiglie, anche e soprattutto per quelle maggiormente colpite da crisi, fragilità e disagio. Queste scuole, infatti, garantiscono non solo un servizio educativo e formativo ma un vero e proprio servizio “sociale” fatto di accoglienza e disponibilità quotidiana, reale coesione ed integrazione.

Ci permettiamo, allora, di invitarVi ad avere sempre più a cuore questa causa nella Vs. quotidiana azione parlamentare o di governo, che deve essere costantemente volta a tutelare e promuovere il bene comune, e di sostenere concretamente tale istanza.

Vi sollecitiamo perciò - condividendo queste nostre considerazioni - di attivarVi con urgenza e con decisione per non far mancare alle scuole paritarie e delle formazione professionale le risorse oggi più che mai necessarie e vitali per garantirne la sopravvivenza e l’esistenza futura, attuando così  - finalmente! - la piena ed effettiva parità scolastica nonché il rispetto del diritto alla libertà di scelta educativa sancita dalla Costituzione italiana, attuata ormai in gran parte dell’Europa ed anche evidenziata, con i principi di solidarietà e sussidiarietà, dalla dottrina sociale della Chiesa.

Sarebbe un evento drammatico per tutti - una negazione del principio di sussidiarietà e anche di sana concorrenza - se molte altre realtà, come purtroppo sta già per accadere, fossero costrette a chiudere, dilapidando in tal modo un patrimonio ingente di passione educativa, competenze, servizi alla famiglia e lavoro per tante persone. Un patrimonio sin qui aperto e offerto, storicamente, a tutti e senza alcuna distinzione.

Non è così difficile immaginare il disagio enorme - e il comprensibile risentimento - di famiglie che si trovassero prive dell’unico asilo nido o dell’unica scuola dell’infanzia presenti nel comune o nella frazione di residenza, come avviene in molti casi nel Veneto. Ci preoccupa molto anche il dramma della perdita di posti di lavoro tra gli insegnanti e il personale che opera in queste strutture. 

Senza le scuole paritarie - lo possiamo affermare con sicurezza - il Veneto e il nostro Paese rischiano di perdere moltissimo: un pezzo della loro identità popolare e un tesoro autentico di bene comune per tutta la nostra gente.

Fiduciosi nella Vs. pronta e sensibile attenzione, restiamo disponibili ad ulteriori contatti ed approfondimenti mentre porgiamo a tutti Voi un saluto cordiale.

Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia e Presidente Conferenza Episcopale Triveneto

Lucio Soravito de Franceschi, Vescovo di Adria-Rovigo

Giuseppe Andrich, Vescovo di Belluno-Feltre

Adriano Tessarollo, Vescovo di Chioggia

Giuseppe Pellegrini, Vescovo di Concordia - Pordenone

Claudio Cipolla, Vescovo di Padova

Gianfranco Agostino Gardin, Vescovo di Treviso

Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona

Beniamino Pizziol, Vescovo di Vicenza

Corrado Pizziolo, Vescovo di Vittorio Veneto

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