BELLUNESE: ciliegie, produzione dimezzata
L’auspicio è che perlomeno la qualità sia soddisfacente
Non sarà una grande annata per le ciliegie nel Bellunese, colpite dalle gelate a inizio aprile e poi dalla grandine alla fine dello stesso mese. Sotto il profilo quantitativo le perdite di produzione sono stimate mediamente attorno al 50-60%. L’auspicio è che perlomeno la qualità sia soddisfacente. «Abbiamo avuto il gelo a inizio aprile in piena fioritura», riferisce Federico Ricci, cerasicoltore di Confagricoltura Belluno che coltiva tre ettari a ciliegie a Quantin-Col di Cugnan, «ed è stata già già una mazzata, perché sono caduti molti fiori soprattutto delle Kordia, che è una varietà precoce. Avevamo azionato gli impianti antibrina, ma purtroppo non hanno funzionato e perciò non hanno protetto le piante. Poi a fine aprile è arrivata la grandine e ha lasciato il segno, con tanti frutti segnati dalle “botte”. Tra le Kordia e le Regina, che sono entrambi duroni di elevate dimensioni, le perdite mediamente saranno nell’ordine del 50%. Adesso cercheremo di salvare ciò che è rimasto coprendo le piante con i teli. Speriamo che, con la produzione decimata in tutto il Nord a causa delle gelate, i prezzi siano soddisfacenti».
I conti, comunque, si faranno in fase di raccolta, che inizierà intorno alla metà di luglio. La stagione è un po’ in ritardo rispetto a quelle precedenti perché in maggio ha fatto freddo e anche in aprile le temperature sono state piuttosto basse. La zona del Nevegal è perfetta per la coltivazione del ciliegio, perché c’è un’alta escursione termica tra giorno e notte che è l’ideale per la maturazione dei frutti. «Il vantaggio è che nel Bellunese le ciliegie maturano tardi, quando sul mercato non ce ne sono più», spiega Ricci. «Riusciamo, per questo motivo, a spuntare prezzi più alti rispetto alle altre province. L’anno scorso abbiamo preso 6 euro di media, anche perché i frutti erano belli e grandi, con consistenza e sapore ottimi». L’azienda frutticola, come altre della zona, impiega per la raccolta lavoratori locali, reclutati soprattutto nella zona di Ponte delle Alpi. Molto prodotto viene venduto in Lombardia: le ciliegie, appena raccolte, vengono caricate sui camion la sera e il mattino dopo sono a Milano.
Secondo i dati di Veneto Agricoltura, in Veneto la superficie in produzione dei ciliegi è in calo e si attesta a 2.014 ettari (dato 2020), con un -3,9% rispetto al 2019. Il 77 per cento dei ciliegeti si concentra in provincia di Verona, con 1.549 ettari. La produzione raccolta nel 2020 è stata stimata in circa 12.200 tonnellate, con prezzi in ascesa rispetto al 2019. (fonte L'Amico del Popolo)
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