CAI VENETO: escursioni ora possibili, con prudenza
Il comunicato del presidente del CAI Veneto con alcune raccomandazioni per gli escursionisti
Da oggi - 4 maggio - è consentito ai cittadini di svolgere attività sportiva e motoria all’aperto anche lontano da casa, raggiungendo il luogo prescelto in auto o con mezzi pubblici, purché si resti all’interno dei confini regionali e rispettando le raccomandazioni prescritte. Via libera, dunque, alle escursioni in montagna.
Il presidente del CAI Veneto Daniele Frigo ricorda a tutti che "il passaggio alla "fase 2" non può essere inteso come la fine dell’epidemia e un ritorno alla normalità, per questo ci vuole ancora tempo, bisogna utilizzare prudenza e gradualità. Non gettiamo dalla finestra 50 giorni di sacrifici. Pertanto per chi vuole ritornare a fare attività fisica in ambiente alpino è richiesto un approccio prudente attento e rigoroso".
Il CAI indica quindi a tutti alcune regole:
• “è consentito anche spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività”;
• nel mezzo privato possono trovare posto solo le persone conviventi senza limite di distanza, per tutti gli altri deve essere rispettato il limite di 1 m.
Durante l’attività fisica in ambiente alpino è necessario:
• mantenere la distanza sociale di almeno 1 m;
• divieto di assembramento;
• obbligo di essere dotati di mascherina da indossare quando ci si avvicina alle persone, e indossare i guanti o utilizzare un gel.
Il CAI Veneto ricorda che:
• è meglio non andare in montagna da soli;
• bisogna avere coscienza dei propri limiti e avere la capacità di non superarli;
• essere autosufficienti (va tenuto presente che in questo periodo i rifugi sono tutti chiusi)
• è buona norma fornire ai famigliari o agli amici, il luogo dell’attività fisica e l’orario di ritorno.
Va ricordato che se i rifugi in quota sono chiusi, è vietato l’utilizzo dei bivacchi per escursioni programmate. I bivacchi possono essere utilizzati solo in caso di emergenza, l’accesso equivale all’assunzione di responsabilità per l’utente del rischio di contagio da COVD19, non essendo luoghi controllati.
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