CHIESA: assemblea dei vescovi, tre preoccupazioni
Riforma del Terzo Settore, situazione post terremoto in Centro Italia e futuro dell’Ue
Una triplice preoccupazione è stata al centro degli interventi dei vescovi italiani durante la 73ª Assemblea generale, che si è conclusa oggi. Dopo l’introduzione del cardinale presidente Gualtiero Bassetti, i presuli, ricorda il comunicato finale diffuso oggi, hanno ripreso innanzitutto la preoccupazione che si è venuta a creare con la riforma del Terzo Settore. “Si denuncia la mancanza del rispetto e della valorizzazione di quella società organizzata e di quei corpi intermedi, che sono espressione di sussidiarietà che spesso supplisce alle carenze dello Stato. Vi si riconosce anche un attacco al mondo cattolico e allo sforzo di prossimità con cui la Chiesa sostiene la speranza fattiva della gente”, spiega il comunicato finale.
Alla vigilia delle elezioni europee, poi, “i vescovi – oltre a sottolineare che all’Europa unita non c’è alternativa – sono tornati a chiedere un’Unione più democratica e ‘leggera’, non ricattatoria nei confronti dei Paesi più deboli”. “Rispetto a un clima di paure e chiusure – riflesso nella polarizzazione ideologica che attraversa le stesse comunità ecclesiali – ci si è ritrovati nel richiamo del cardinale presidente a rivitalizzare, con il dialogo e la presenza nel dibattito pubblico, il patrimonio dell’umanesimo cristiano: un umanesimo che rimane il contributo più prezioso di cui l’Italia può essere portatrice in Europa; un umanesimo non selettivo, ma attento a promuovere – alla luce della Dottrina sociale – tutti i valori legati alla persona e alla sua dignità; un umanesimo che rimanda a un rinnovato impegno culturale per ridire la fede nelle categorie del presente, come per formare i giovani al servizio politico”.
Tra gli altri temi portati all’attenzione dell’Assemblea, “l’impegno con cui molte diocesi stanno promuovendo le unità pastorali: forme nuove che, nel rispetto della storia delle singole parrocchie, aiutano a interpretarsi e lavorare insieme”.
Rimane la preoccupazione per la situazione che, con il terremoto, è venuta a determinarsi nel Centro Italia: “La Cei chiede l’operatività delle ordinanze e la traduzione dei fondi stanziati in interventi concreti, anche per restituire alle comunità un luogo di culto, di riferimento e di aggregazione”, precisa il comunicato finale.
Prima dell’introduzione del card. Bassetti è intervenuto il nunzio apostolico in Italia, mons. Emil Paul Tscherrig, che ha ricordato come “le istituzioni ecclesiali esistano in funzione della missione: in quanto tali, devono essere coinvolte in una riforma che le rinnovi, attualizzandone la metodologia e la prassi”. “Lo stesso accorpamento di alcune diocesi – ha spiegato – è finalizzato a dare un nuovo impeto all’evangelizzazione e a unire le forze vive di uno specifico territorio”. Si tratta di “un processo che necessita della collaborazione tra i vescovi delle relative diocesi, quindi l’unione di queste sotto la figura dell’amministratore apostolico, per concludere con la loro unione in persona episcopi”.
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