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CHIESA: mons. Giampaolo Dianin vescovo di Chioggia

È rettore del Seminario vescovile di Padova

CHIESA: mons. Giampaolo Dianin vescovo di Chioggia

Il Santo Padre Francesco ha nominato nuovo Vescovo della Chiesa di Chioggia mons. GIAMPAOLO DIANIN, presbitero della Diocesi di Padova, finora rettore del Seminario vescovile e membro della Segreteria del Sinodo diocesano della Chiesa di Padova. Succede a mons. Adriano Tessarollo.

L’annuncio è stato dato mercoledì 3 novembre dalla Sala Stampa Vaticana e in contemporanea nelle Diocesi di Chioggia e di Padova.

Profilo del Vescovo eletto di Chioggia, mons. GIAMPAOLO DIANIN

Mons. Giampaolo Dianin è nato a Teolo (Pd), sui Colli Euganei, il 29 ottobre 1962. Ha frequentato il Seminario di Tencarola dalla prima media ed è entrato in Seminario Maggiore di Padova nel 1981. Negli anni di formazione ha svolto il suo servizio nelle parrocchie di Caltana (Ve) e di Mestrino (Pd).

Ha ricevuto l’ordinazione presbiterale il 7 giugno 1987 nella Basilica di Santa Giustina dal vescovo Filippo Franceschi, assieme ad altri 17 compagni; uno di loro, don Pierluigi Barzon, ci ha lasciato lo scorso 15 ottobre.

Dal 1987 al 1991 ha frequentato l’Università Gregoriana di Roma conseguendo il dottorato il Teologia morale e risiedendo presso il Pontificio Seminario Lombardo.

Rientrato in Diocesi nel 1991 ha iniziato l’insegnamento di Morale sessuale e familiare, insegnamento che continua anche oggi nella Facoltà teologica del Triveneto.

Al rientro da Roma è stato cooperatore a Lozzo Atestino (Pd) e nel 1992 è diventato delegato vescovile per la Pastorale familiare e presidente della Commissione diocesana per la famiglia. Il nuovo incarico ha reso impossibile un servizio continuativo in una parrocchia e così ha sempre frequentato, quando era possibile, la parrocchia di Mestrino dove aveva fatto servizio da seminarista e da diacono fin dall’ottobre 1985.

È stato coordinatore della commissione famiglia della Regione ecclesiastica Triveneto fino al 2001.

Nel 2000 è stato nominato assistente unitario dell’Azione cattolica, incarico che ha mantenuto fino al 2007.

Accanto all’insegnamento di Morale familiare ha insegnato anche Morale fondamentale dal 1995 al 2002 presso l’Istituto superiore di Scienze religiose di Padova; Morale sociale (2000-2008, alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, sezione di Padova, successivamente Facoltà teologica del Triveneto) e Pastorale familiare dal 2003 al 2009 presso il biennio di licenza in Teologia pastorale della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, sezione di Padova, successivamente Facoltà teologica del Triveneto.

Dal 2008 al 2011 è stato assistente spirituale dell’Istituto secolare delle missionarie della regalità di Cristo.

Dal 2009 è Rettore del Seminario Maggiore di Padova.

Dal 2009 al 2012 è stato delegato vescovile per il diaconato permanente.

Dal 2012 al 2018 è stato, per due mandati, coordinatore della commissione triveneta per i Seminari.

Per i vari incarichi diocesani è stato ed è tuttora membro dell’Ufficio di coordinamento pastorale della Diocesi di Padova, membro del Consiglio pastorale diocesano e del Consiglio presbiterale.

Dal 29 dicembre 2017 è canonico onorario dell’Amplissimo Capitolo della Cattedrale di Padova e dal 2019 è membro del Collegio dei consultori. Attualmente è membro della segreteria del Sinodo diocesano.

Il 3 novembre 2021 papa Francesco lo nomina vescovo di Chioggia.

L’ordinazione episcopale si terrà in Cattedrale a Padova nel pomeriggio di domenica 16 gennaio 2022.

Il saluto inviato alla diocesi di Chioggia

Caro Vescovo Adriano,

Cara Chiesa di Chioggia,

nel giorno in cui viene annunciata la mia nomina a Vescovo della Chiesa di Dio che è in Chioggia, condivido con voi alcuni pensieri e lo stato d’animo che mi stanno accompagnando dallo scorso 22 ottobre, quando mi è stata comunicata la decisione di papa Francesco.

Tutto è successo così in fretta senza avere il tempo di elaborare un passaggio della vita così particolare, ma forse è bene così perché in questo “cambiamento d’epoca”, come lo definisce papa Francesco, accettare di diventare Vescovo è perlomeno azzardato ed è possibile solo nell’orizzonte della fede e dell’obbedienza.

Il mio primo pensiero va al vescovo Adriano che ha amato e servito la nostra Diocesi. Mi aggiungo a tutti coloro che in questi mesi esprimeranno a Lei Eccellenza tanta gratitudine. So che ci accompagnerà e porterà nel cuore questa Chiesa. Prego per lei e chiedo al Signore che le doni di vedere i frutti del suo lavoro e che il suo ministero sia ancora pieno di gioia e di fecondità.

Condivido, poi, qualcosa di quanto sto vivendo in questi giorni. Da un anno mi trovo spesso a commentare il testo biblico della chiamata di Abramo che sta accompagnando la Chiesa di Padova nel cammino di preparazione al Sinodo diocesano: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela verso la terra che ti indicherò […] Ti benedirò […]. Abramo partì» (Gen 12,1-3). Non pensavo che queste parole sarebbero state rivolte direttamente a me per intraprendere un altro santo viaggio carico di incognite.

Mi sono identificato con la solitudine di Abramo nel dire un sì che coinvolgeva lui, ma anche la sua famiglia e tante altre persone; nel mio caso il Seminario all’inizio di un anno formativo, il Sinodo che con tanta passione e impegno stiamo accompagnando con altri fratelli e sorelle, l’insegnamento della Teologia morale, e tante persone a cui mi lega l’affetto e la grazia di accompagnarle nel cammino di fede. Ho detto il mio “eccomi” non con la fede rocciosa del nostro Patriarca Abramo, ma consapevole che il sì pronunciato 34 anni fa, quando sono diventato prete, era solo il primo di tanti altri.  

Infine, ma non certo come ultimo pensiero, mi rivolgo a tutti voi fratelli e sorelle con cui condividiamo il battesimo e presbiteri, diaconi, consacrati e consacrate, con cui condividiamo la cura del gregge.

Vengo in mezzo a voi per ascoltare, conoscere, inserirmi in una storia che parte da lontano e che chiede da parte mia rispetto e stima. Non porto con me né programmi né strategie pastorali; non ho la soluzione magica di tante questioni che oggi inquietano la Chiesa e la nostra società; cercheremo insieme la volontà di Dio, un cibo buono di cui nutrirci. Porto nel cuore il sogno che la gioia del Vangelo risuoni ancora nel cuore delle persone come nutrimento per la vita di ciascuno e come lievito della Chiesa e delle nostre terre.

Vengo in mezzo a voi con tanta umiltà, consapevole dei miei limiti, ma ricco dello stile sinodale che tutti stiamo cercando di imparare. Mi rasserena sapere che lavoreremo, faremo discernimento e decideremo insieme.

Vengo in mezzo a voi preoccupato perché immagino ci siano attese su tanti fronti, ma anche con quella passione per la vita e per il vangelo che il Signore mi ha sempre donato in questi anni.

Porto con me pochi pani e pochi pesci come il giovane del Vangelo. Il Signore mi ha sempre guidato e sostenuto in questi anni: mi ha donato la possibilità di studiare la teologia morale e mi sono sempre confrontato con la vita e le scelte delle persone. Mi ha fatto la grazia di servire l’amore coniugale e la vita familiare da cui ho appreso la centralità dell’amore ma anche la sua fragilità; ho imparato tanto con i fidanzati, gli sposi, i genitori. Sono stato accanto ai laici nell’Azione Cattolica scoprendo la corresponsabilità tra preti e laici. Da dodici anni accompagno i giovani che si preparano a diventare preti e oggi sento già mia la vostra sofferenza per un seminario senza vocazioni.

Dio fa tre promesse ad Abramo: una terra, una discendenza e la benedizione. Chiedo a Dio di mantenere le sue promesse per la nostra Chiesa e ho già cominciato a bussare con insistenza; fatelo anche voi con me e per me.

Dio benedica ciascuno di voi, benedica la nostra Diocesi, la terra dei tre fiumi dove siamo chiamati a vivere e testimoniare il Vangelo, ci doni una discendenza di figli consapevoli di essere amati dal Padre celeste.

Vi ringrazio già da ora se avrete la bontà di accogliermi, e giunga a tutti l’abbraccio del mio affetto e la promessa della mia fedeltà.

 

d. Giampaolo Dianin   

CHIESA: mons. Giampaolo Dianin vescovo di Chioggia
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