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DIOCESI: assemblee e comunità ospitali come Gesù

L’apertura del nuovo anno pastorale si terrà venerdì 21 settembre alle 20.30 in Cattedrale in un clima di preghiera e condivisione del cammino di fede.

DIOCESI: assemblee e comunità ospitali come Gesù

Anche quest’anno la nostra Cattedrale ci accoglierà numerosi e da ogni parte della diocesi. L’appuntamento è per venerdì 21 settembre, memoria liturgica di S. Matteo apostolo, alle 20.30. Il vescovo Corrado ci attende per iniziare insieme il nuovo anno pastorale, in un clima di preghiera e di condivisione del cammino di fede. Il tema del nuovo anno pastorale Il tema scelto per questo nuovo tratto di cammino è stato chiaramente suggerito dall’assemblea pastorale diocesana di sabato 16 giugno a San Vendemiano. Essa fu un bel momento di condivisione del cammino fatto e di raccolta di proposte per il cammino da compiere. Emerse l’indicazione di rimanere sul tema dell’Eucaristia domenicale (“Nell’Eucaristia nasce e rinasce la gioia”), proprio per approfondire e maturare gli aspetti evidenziati e per recuperare terreno su altri tendenzialmente lasciati in disparte, come la dimensione dell’attenzione alla vita e di una missionarietà più esplicita.

Come seconda indicazione, emerse l’opportunità di lasciarsi guidare dalle prospettive suggerite da fratel Goffredo Boselli nel suo incontro con noi a Conegliano: prendere cioè sul serio l’indicazione che le nostre celebrazioni e assemblee eucaristiche siano un reale incontro con l’umanità di Gesù, e luogo di ospitalità autenticamente evangelica e missionaria. Di qui il tema per quest’anno pastorale: “Assemblea eucaristica: luogo di ospitalità evangelica”. Al centro l’ospitalità Sono stati soprattutto i lavori di gruppo, svolti in assemblea, a sottolineare l’importanza di ritornare sul tema dell’ospitalità. Comunità cristiane ospitali, assemblee eucaristiche ospitali. Come Gesù nell’appuntamento dell’eucaristia ci accoglie e ci ospita con totale apertura di cuore, così noi, in quanto assemblea eucaristica dobbiamo riprodurre questa stessa ospitalità di Gesù: verso di lui, accogliendolo nella nostra vita; tra di noi, riconoscendoci fratelli e stabilendo sempre nuovi rapporti nel segno dell’accoglienza, dell’ascolto, della stima e del perdono; verso chi si avvicina al momento eucaristico come cercatore di senso e di Dio, perché possa sentirsi accolto, rispettato e stimolato nella sua ricerca; e più in generale verso la vita e le persone che incontreremo fuori della messa, soprattutto i poveri, perché vedano nella qualità della nostra ospitalità un segno dell’amore di Gesù per tutti. Forse può sorprendere il ritorno della parola ospitalità. “Ospitalità” infatti è una parola che quasi non si usa più, è pressoché scomparsa dal nostro linguaggio. Non era così fino a qualche decennio fa, quando nelle nostre case contadine si ospitava il povero o il pellegrino e si riservava per lui un posto a tavola e un letto.

Nella Sacra Scrittura si parla molto di ospitalità: l’esempio più bello è quello di Abramo che ospita nella sua tenda tre personaggi, rivelatisi poi come angeli di Dio. Anche Gesù, essendo un maestro ambulante, visse l’ospitalità; e la visse in un doppio senso: fu gradito ospite nelle case di uomini e donne e, insieme, ospitò nel proprio cuore ogni persona che incontrò. Ad ispirare e ad orientare il nostro cammino sarà il brano del vangelo di Luca che riporta l’incontro di Gesù con i discepoli di Emmaus. Per approfondire il messaggio di Emmaus, il vescovo Corrado ci offrirà una bella meditazione e l’iconografa Nikla una icona. Un agile documento sui giovani Durante l’assemblea di venerdì 21 verrà anche presentato un breve e agile strumento elaborato dal consiglio pastorale diocesano insieme al vescovo Corrado, offerto soprattutto ai consigli pastorali parrocchiali e ai cup e a quanti lavorano con i giovani. Esso ha lo scopo di accompagnare i lavori del prossimo Sinodo mondiale su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Lo strumento, frutto di un lungo confronto sui giovani e con i giovani, mette a tema come nelle nostre comunità i giovani possano diventare oggetto di una particolare cura e attenzione così da diventare sempre più protagonisti dell’evangelizzazione.

Don Martino Zagonel

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