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DIOCESI: dopo la Settimana Sociale processi da avviare

Le considerazioni del responsabile diocesano

DIOCESI: dopo la Settimana Sociale processi da avviare

A Torre Guaceto, in provincia di Brindisi, c’è una riserva naturale la cui realizzazione ha incontrato l’ostilità dei pescatori locali che temevano le restrizioni introdotte per preservare la biodiversità e frenare l’erosione dei suoli. A distanza di anni l’ostilità si è tramutata in consenso poiché la qualità del pesce dell’area è notevolmente superiore alla media e il mercato lo apprezza.

L’esperienza di Torre Guaceto è una delle “buone pratiche” di cui si è parlato alla Settimana sociale di Taranto, a dimostrazione che tenere insieme lavoro e ambiente non è utopia o solo tema da convegni. In questo senso, la città di Taranto non è stata scelta a caso, perché è lì che si gioca la sfida simbolicamente più importante della transizione ecologica: proseguire nella produzione dell’acciaio nel rispetto della salute umana e dell’ambiente. Ma altre grosse partite si giocano in varie parti d’Italia: dal Veneto ferito dai Pfas alla Campania contaminata nella Terra dei Fuochi.

Quella di Taranto è stata una Settimana sociale all’insegna dei giovani e delle donne. Per scelta degli organizzatori un terzo dei delegati, infatti, aveva meno di 35 anni, e un altro terzo era di sesso femminile. Anche la nostra diocesi ha accolto l’indicazione e così insieme al vescovo Corrado e al delegato diocesano per la pastorale sociale, don Andrea Forest, dal 21 al 24 ottobre sono scesi a Taranto un ventinovenne, Francesco Polo, e una donna, Fortunata Carlet. Hanno ascoltato le relazioni nell’assemblea plenaria, hanno preso parte ai lavori di gruppo (oltre ottanta), hanno partecipato alle visite a realtà che cercano di mettere in pratica i valori della Laudato si’ (ad esempio don Andrea è stato proprio a Torre Guaceto).

Il “la” ai lavori lo ha dato papa Francesco che in un videomessaggio ha utilizzato l’immagine efficace dei segnali stradali: “l’attenzione agli attraversamenti” ovvero essere attenti a scorgere volti e storie che ci interpellano (disoccupati, migranti, anziani soli...); “il divieto di sosta” come sprone a non rassegnarsi all’immobilismo; “l’obbligo di svolta” ovvero rendere effettivo il cambiamento con nuovi approcci per avviare una transizione ispirata dalla prospettiva dell’ecologia integrale.

Tra gli ospiti i ministri Orlando e Giovannini che ha sottolineato come «il futuro siamo chiamati a costruirlo oggi e il principio della responsabilità intergenerazionale è da inserire nella Costituzione».

Le conclusioni le ha tirate l’arcivescovo di Taranto mons. Filippo Santoro mentre Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, con suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero della Santa Sede per lo sviluppo umano integrale, hanno proposto l’abc della Settimana sociale: A come “alleanza” tra generazioni e tra istituzioni per creare reti, tra saperi per approfondire la conoscenza; B come “buone pratiche” per non restare alle buone dichiarazioni e passare alla concretezza dell’agire; C come “conversione”, personale anzitutto e poi comunitaria, realizzabile solo grazie a connessioni virtuose.

Don Andrea è tornato da Taranto con alcune suggestioni: «In quattro giorni sono circolate molte idee e buone prassi. C’è stata un’importante “contaminazione” e penso sia importante creare, anche nel nostro territorio, occasioni per scambiarci conoscenze e stimoli per aprire nuovi cantieri di lavoro che diano continuità alle intuizioni di Taranto. Sento in particolare la necessità di coinvolgere gli imprenditori in un cammino di approfondimento sul tema della dignità del lavoro e la tutela delle persone». Si dovrà poi approfondire il tema della transizione ecologica, «in particolare puntando alla decarbonizzazione, magari partendo con qualche parrocchia già attenta ai valori della Laudato si’». Infine «sarà urgente continuare a “ringiovanire” la pastorale sociale rilanciando il manifesto dei giovani elaborato a Taranto, con l’obiettivo di un dialogo intergenerazionale che possa continuare ad essere generativo di idee e buone prassi». FC

Altri servizi nell’Azione di domenica 31 ottobre - Nella foto la delegazione diocesana

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