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DIOCESI: per la catechesi tempi nuovi

Indicazioni dell'ufficio diocesano

DIOCESI: per la catechesi tempi nuovi

Nel mezzo dell’estate, l’Ufficio catechistico diocesano ha raggiunto parroci e catechisti per metterli a parte di un piccolo documento che tutti gli Uffici catechistici del Triveneto hanno redatto nelle ultime settimane e condiviso, innanzitutto, con i vescovi della Regione. Questo breve documento contiene alcuni spunti di riflessione sul periodo della pandemia che abbiamo affrontato e stiamo ancora affrontando, con le sue ricadute spirituali e pastorali, limitatamente all’aspetto della catechesi. Gli Uffici catechistici esprimono la consapevolezza che, rispetto al servizio di annuncio e catechesi, la pandemia ha portato in evidenza ciò che era già in atto, mettendo ancora di più in questione prassi, abitudini, comportamenti ormai consolidati. Ecco perché viene chiesto un reale discernimento su più fronti: sul tempo che stiamo vivendo; sulla vita e sulle scelte delle nostre comunità perché siano luoghi di relazioni evangeliche; sul cammino di fede di ciascuno, perché il nostro servizio non si limiti ad assicurare la celebrazione ma possa accompagnare all’incontro con Gesù.
Non si tratta di partire da zero: molte e faticose mete raggiunte sono un punto solido di riferimento (ad esempio la convinzione del ruolo centrale che deve avere la vita della comunità, la passione dei catechisti/e e altri operatori pastorali, il coinvolgimento della famiglia, l’accompagnamento di adulti e genitori, i cammini battesimali). Si tratta di avanzare più decisamente in questa direzione, consapevoli che questo tempo porta con sé, insieme ad inevitabili problematiche, anche delle opportunità che non si possono tralasciare.
Insieme alla parte più riflessiva, il documento riporta alcuni criteri generali di orientamento che permettono di pensare una fase di ripartenza in autunno, sia per la catechesi in generale che per la celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana in particolare.
Il filo rosso che percorre e orienta questi criteri è la cura delle relazioni, cuore dell’annuncio del vangelo: la relazione personale con il Signore Risorto, la rete di relazioni nella comunità cristiana, in famiglia, tra i catechisti e con i ragazzi e le loro famiglie.
Sulla preparazione e celebrazione dei sacramenti si riconosce che questo potrà essere il tempo favorevole per avviare esperienze nuove. La necessità per esempio di formare piccoli gruppi può diventare un’opportunità e una scelta. Piccoli gruppi di ragazzi e famiglie che camminano nella fede e che insieme alla comunità (preti, catechisti, educatori) riconoscono come vivere la celebrazione dei sacramenti e la partecipazione alla vita della parrocchia.
Il documento si esprime anche sui social media: il ricorso massiccio in questi mesi, anche per la catechesi, a questi mezzi di comunicazione, porta a galla la necessità di uno sforzo formativo per apprendere ad utilizzare strumenti così protagonisti nel mondo attuale, a servizio dell’annuncio.
La conclusione dice la consapevolezza di fondo, faro per la catechesi di oggi: in un tempo ricco di grandi interrogativi, iniziare alla fede in Gesù Cristo nella comunità è un’esigenza ancora attuale per dare luce all’esistenza.

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