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DIOCESI: veglia dei missionari martiri a Mareno di Piave

E' stata ricordata in modo speciale la figura di suor Maria de Coppi

Parole chiave: missione (17), veglia (2), martiri (7), Mareno di Piave (2)
DIOCESI: veglia dei missionari martiri a Mareno di Piave

Ieri sera, nella chiesa parrocchiale di Mareno di Piave, si è tenuta la veglia diocesana dei missionari martiri. Organizzata dal Centro Missionario Diocesano, è stata presieduta il vescovo Corrado Pizziolo ed animata dal coro Tatanzambe.

Nel corso della veglia, ha proposto una testimonianza don Loris Vignandel (nella foto), sacerdote della diocesi di Concordia-Pordenone, fidei donum in Mozambico, che ha condiviso il servizio missionario con Suor Maria De Coppi: era a Chipene la notte in cui suor Maria fu uccisa. "Perché suor Maria è stata uccisa?", si è chiesto. Per il vangelo, certo, ma anche per tante altre ragioni legati al contesto mozambicano: le motivazioni sono anche di tipo economico e politico. “Che futuro hanno i giovani in Mozambico?” si è domandato don Loris. “Per certi versi abbiamo contribuito anche noi alla sua morte: il gas che arriva in Italia proviene anche dal Mozambico”. Perché allora è stata uccisa? Suor Maria raccontava spesso il viaggio che dall'Europa l'aveva portata in Mozambico: un viaggio interminabile, oltre un mese. Per lei, il viaggio era interminabile perché il suo cuore era già là e non vedeva l'ora di essere in Mozambico. Era una donna di preghiera. Pregava di più nei momenti difficili. Invitava a recitare il rosario tutti i giorni. Era una donna di ascolto: “Quante ore ha passato ad ascoltare le persone”, ha spiegato don Loris. Usava spesso il cellulare, perché desiderava mettersi in contatto con la sua comunità, con la sua diocesi, con la sua famiglia. “Perché è stata uccisa, allora?”, ha domandato ancora don Vignandel: “Perché Dio è amore: lei è rimasta in missione per amore”. “Se il vincitore è un sognatore che non si è mai arreso – ha concluso -, che questo sognare resti in noi, per vivere il grande sogno e il grande dono che è la vita”.

Il vescovo Corrado ha poi commentato il vangelo di Giovanni (Gv 12, 23-26). È il brano del seme che muore per portare frutto. È la strada che percorre Gesù. È la strada che percorrono i martiri, cioè i testimoni. È la via anche della glorificazione. Questa via è quella percorsa dai missionari martiri, da suor Maria. Gesù assicura la sua vicinanza, la sua presenza, a chi percorre questa strada, perché sia glorificato dal padre.

Al termine della veglia, è stata consegnata a tutti i presenti una copia del libro “Suor Maria De Coppi. Una vita donata a Dio e al popolo mozambicano”, che raccoglie le lettere che suor Maria ha inviato nel corso degli anni al Centro missionario diocesano di Vittorio Veneto: per averne una copia, basta contattare il Centro missionario (cfr https://www.diocesivittorioveneto.it/sp/cmd.asp ). Le offerte che saranno raccolte, andranno a sostenere i progetti delle suore comboniane in Mozambico.

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