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Dietro al bancone c'è Federico

Ha la sindrome di Down e gestisce un bar con la mamma

Dietro al bancone c'è Federico

A Vazzola, Federico Marson, 28 anni il prossimo ottobre, ha realizzato un sogno, tenuto chiuso nel cassetto per troppo tempo, Dal 2 aprile, data ufficiale, gestisce con mamma Mariagrazia Santolin il bar “Italiana Caffè”, nella piazza centrale del paese, a pochi metri dalla chiesa parrocchiale. Aperto il 7 marzo, il bar un po’ gli assomiglia. Brioso, allegro e accogliente, con una clientela in crescita e già affezionata. Clienti giovani, con i quali Federico parla di sport, è un accanito tifoso dell’Inter, e delle sue passioni, il calcetto a 5 che pratica con la squadra Sportlife di Montebelluna e il nuoto. Con i meno giovani scherza sui capricci del meteo, accetta consigli e scambia considerazioni su progetti e viaggi. Nel locale Federico si trova proprio a suo agio: con diligenza serve ai tavoli numerati, per agevolarne il compito, comincia a destreggiarsi con la macchina del caffè, memorizza ordini e tariffe, sempre con l’occhio emozionato di mamma Mariagrazia, che lo osserva da lontano.
Una storia positiva d’imprenditoria giovanile e familiare, che ha nel protagonista, proprio il suo valore aggiunto. Federico convive, infatti, con la Sindrome di down, ma quel cromosoma in meno non ne ha frenato la voglia di emergere e di farcela con le proprie forze. «Sono molto felice di stare con la gente e di poter lavorare in un locale di cui sono proprietario - racconta -. Mi sento stimolato a imparare cose nuove e diverse, ogni giorno e, a migliorarmi, così il bar va avanti bene». Tenacia, dinamismo e volontà non mancano al nostro gestore speciale. Fin da studente si è distinto per caparbietà e desiderio di emancipazione, con un curriculum impeccabile nell’ambito delle attività ristorative e ricettive. Cinque anni al Beltrame di Vittorio Veneto, puntando, fin da subito, sull’autonomia sia nel percorso di studi e che negli spostamenti logistici. Poi il biennio/apprendistato, come addetto cucina, all’albergo ristorante Casa Vittoria a San Polo di Piave, con tanto successo per le abilità e lo spirito di adattamento dimostrato. «Non è stato un cammino sempre in discesa, anzi ho dovuto da sola, con l’unico aiuto dei miei familiari e, dal 2004, con il sostegno dell’Aipd, l’Associazione italiana persone down, di Mareno di Piave, capire e valorizzare pienamente le capacità di Federico - spiega Mariagrazia Santolin -, per offrirgli le opportunità adeguate, in vista di un futuro professionale, sempre più indipendente e sicuro». Senza piangersi addosso o isolarsi. «Come famiglia abbiamo scelto di stimolare il saper fare di Federico - continua la mamma - di non fermarci alla logica dell’assistenzialismo e di superare i paletti posti da certe diagnosi rilasciate con troppa superficialità». Oggi Federico si sente responsabile e molto fiero di un’attività commerciale che lo vede coinvolto in prima persona. «Mi piace che le persone escano contente dal nostro bar e possano tornare - sottolinea il nostro, entusiasta - ogni sera poi chiedo a mamma se la giornata è andata bene anche negli incassi». La comunità di Vazzola apprezza come Federico si sia rimboccato le maniche e quanto slancio metta nel suo cammino quotidiano, relazionale e lavorativo. Un cammino che ha già insegnato a tutti una lezione importante: la persona con i suoi sogni e le sue aspirazioni viene sempre prima di qualsiasi disabilità e pregiudizio.
Elena Pilato

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