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Dopo la Bibbia in televisione la storia di Noè al cinema

E' uscito in questio giorni il kolossal "Noah" di Darren Aronofsky

Dopo la Bibbia in televisione la storia di Noè al cinema

Proprio poche settimane fa abbiamo parlato della serie tv “La Bibbia”, in onda ogni domenica fino a Pasqua su Rete 4. Ma la Bibbia sbarca ora anche al cinema, con “Noah”, il cui debutto è stato lo scorso weekend. Diretto da Darren Aronofsky, famoso per aver diretto film inquietanti come “Requiem for a dream” nel 2000 o “Il cigno nero” nel 2010 (per cui ha ricevuto una nomination agli Oscar come miglior regia), “Noah” racconta la storia di Noè, non solo affrontando la costruzione dell’arca, il raduno di tutti gli animali e infine il diluvio, ma una riflessione più ampia sull’uomo di fronte a determinate catastrofi, inserendo anche il punto di vista dei peccatori. Come sempre la Bibbia offre uno sguardo che va al di là della vicenda narrata, ma pone quesiti e costringe a fare i conti con la propria natura di uomo e di fedele.

Il film a sua volta riesce in questo obiettivo. In alcuni paesi nordafricani e asiatici, come l’Indonesia, la Tunisia, l’Egitto, la Malesia e gli Emirati Arabi, “Noah” è stato del tutto o parzialmente censurato: il motivo è da imputare alla ricostruzione religiosa che Aronofsky fa della sua opera, a loro dire in contrasto con alcuni insegnamenti dell’Islam. Secondo chi scrive, soffermarsi sulla veridicità esatta della storia riportata da un film è una pratica inutile: per quanto ispirato a un racconto millenario, ogni versione ha uno svolgimento originale e risponde alla personale immaginazione del suo autore, che è libero di interpretare il testo come vuole. Le differenti letture di un’opera riescono spesso ad arricchirla, molto raramente a svilirla.

“Noah” traduce in chiave moderna la narrazione biblica, sia con effetti speciali eccezionali, che nella descrizione di Noè, un uomo risoluto nel suo obiettivo, non senza debolezze umane. È un film che merita la visione anche per il cast chiamato a interpretarlo, con attori del calibro di Anthony Hopkins, Russel Crowe, Jennifer Connelly, Emma Watson. Infine, è da vedere perché ricorda un evento biblico scatenato per punire un’umanità corrotta dalla malvagità, che in tanti punti ancora somiglia a quella attuale, ma offre una metaforica soluzione ripartendo dalla famiglia e da un nuovo e diverso rapporto con la natura.

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