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ESPERIENZE PASTORALI: un'indimenticabile fine di anno catechistico

Per l'unità pastorale di Codognè

ESPERIENZE PASTORALI: un'indimenticabile fine di anno catechistico

Lo scorso 14 giugno si è tenuta la gita di fine anno catechistico dell’unità pastorale di Codognè. Mèta: Cison. Guide, il parroco don Lucio insieme a padre Marian. Questo il racconto delle catechiste.

La partenza è prevista per le ore 9, ma già da un po’, il piazzale della chiesa nuova è gremito di bimbi, ragazzi, nonni, catechisti, parrocchiani, la nostra guida don Lucio e il suo amico Padre Marian. Tutti in pullman, zainetto in spalla, aspettiamo il momento della partenza, per vivere tutti insieme in “spensieratezza, allegria, gioco e preghiere”. Tutti alziamo gli occhi verso il cielo, il tempo promette bene, sembra non voglia far capricci, ci auguriamo si comporti così fino alle 18, orario previsto per il rientro. L’ autista utilizza il navigatore, per non perderci: Cison di Valmarino, questa è la nostra meta, qui trascorreremo la nostra giornata. Tutti entusiasti arriviamo, ci disponiamo in fila indiana, don Lucio inizia la lunga coda, mentre Daniela la chiude. Così la sicurezza è certa.

Attraversiamo il caratteristico borgo di Cison e ci addentriamo nella natura. Il torrente RUJO, guida il nostro percorso fino all’ arrivo. Superiamo ponticelli, camminiamo in bilico su stretti sentieri, maestosi alberi ci regalano un’ ombra tanto gradita, perché il caldo comincia a farsi sentire. Ogni tanto la fila si allunga, rallenta, c’è chi si asciuga la fronte, ma imperterriti proseguiamo fino all’ arrivo, nel bel piazzale del Bosco delle Penne Mozze. Raccogliamo le nostre forze, indebolite un po’ per lo sforzo. Alcuni ragazzi tirano fuori un pallone per giocare, mentre altri immergono i piedi nelle acque fresche del torrente. E’ mezzogiorno, la fame e la sete si fanno sentire. Abbiamo tavole e servizi messi a disposizione dagli alpini. E senza alcun indugio apriamo i nostri “sacchi” e tra il brusio per la contentezza si pranza. Poco dopo notiamo alcuni alpini che ci aspettano, per farci da guida al Bosco delle Penne Mozze, sito proprio qui vicino.

Tutti di nuovo radunati ci incamminiamo per il sentiero, e subito i nostri occhi osservano, le tante “stele” degli alpini della provincia di Treviso, caduti nel corso della Grande Guerra. Non è un cimitero, ma un luogo di memoria. Perciò pensando a chi si è sacrificato per la nostra libertà, sono obbligatori il silenzio e il rispetto. Ci soffermiamo un po’ di più sulle stele del gruppo del nostro comune, anche per leggere i nomi di questi caduti. Terminata la visita, ringraziamo le guide che con pazienza certosina, hanno arricchito, le nostre conoscenze con le loro spiegazioni. Sono già le 15.00 e in ordine ci predisponiamo per la celebrazione della Messa nel prato. Nel corso di questa liturgia, abbiamo ricordato l’anniversario del martirio del Beato Cosma Spessotto. Per fissare poi, nei ricordi questa giornata così interessante e fruttuosa è d’obbligo una foto di gruppo.

E’ giunta l’ora di ritornare e ripercorre tutto il cammino fatto nella mattinata. Niente ci spaventa, di nuovo zainetti in spalla, e ci rechiamo dove il pullman ci aspetta per il rientro. Arrivati alla base, ritroviamo ad aspettarci i parenti che ci hanno accompagnato la mattina. La giornata è finita. Si affaccia un po’ di malinconia. Ma ci conforta il pensiero che ci saranno altre occasioni per stare “ANCORA INSIEME”.

LE CATECHISTE DELL’ UP DI CODOGNE’

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