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Fuochi all'aperto nell'area del Prosecco: limitazioni in arrivo

L'amministrazione di Sernaglia si era mossa quasi un anno fa per ovviare al problema della dispersione in aria di sostanze nocive per la salute umana. Ora il provvedimento sarà esteso ad altri 15 comuni.

Fuochi all'aperto nell'area del Prosecco: limitazioni in arrivo

L'Amministrazione comunale di Sernaglia ha emanato lo scorso gennaio un'ordinanza (la numero 5/2015) che vieta le bruciature all'aperto. Un provvedimento la cui filosofia sta per essere fatta propria dalle 15 Amministrazioni dell'area del Prosecco Docg, che – stando a notizie di stampa – approveranno a breve uno stralcio del regolamento di Polizia rurale che introdurrà il divieto di bruciatura all'aperto in tutti i territori comunali, così da avere regole uniche per l'intero ambito del Prosecco Superiore.

Sernaglia, che non fa parte dell'area Docg ma rientra a pieno titolo nel Quartier del Piave, un catino pianeggiante circondato da colline e montagne nel quale il ricircolo dell'aria è più difficile (soprattutto d'inverno a causa dell'inversione termica), si era mossa quasi un anno fa per ovviare al problema della dispersione in aria di sostanze nocive per la salute umana.

Le rilevazioni sulla qualità dell’aria condotte dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente (Arpav) condotte nel nostro Comune e in quelli limitrofi e gli approfondimenti condotti dall’Azienda ULSS n. 7 evidenziano che la qualità dell’aria nel Quartier del Piave mostra segni di inquinamento a livelli tali da imporre al sindaco, in qualità di autorità sanitaria locale, di attuare tutte le possibili strategie per limitare l’esposizione della popolazione agli agenti cancerogeni aerodispersi. I livelli di alcuni inquinanti pericolosi quali PM10 e di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), in particolare il benzo(a)pirene, risultano essere legati in modo particolare alle combustioni di biomasse. L’Amministrazione comunale di Sernaglia è corsa ai ripari promuovendo l’Ordinanza n. 5 del 30 gennaio 2015 che vieta sempre “la combustione sul luogo di produzione dei residui vegetali agricoli o forestali e in particolare dei residui di potatura provenienti da attività agricole o da attività di manutenzione di orti, giardini e vigneti”. Inoltre, “lo smaltimento dei residui vegetali, agricoli e forestali dovrà essere effettuato mediante l'impiego dei residui o l'accumulo ordinato nei fondi agricoli, al fine di una loro naturale trasformazione in compost o della triturazione in loco”. In deroga a tali divieti “è consentita la combustione controllata sul luogo di produzione dei residui vegetali, agricoli e forestali, solo per motivate e documentate necessità di natura fitosanitaria, accertate dall'Unità periferica dei Servizi fitosanitari regionali”.

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