Gazzettino in crisi. Presentato piano da 27 esuberi
Anche "Il Gazzettino" finisce nella morsa della crisi. Apprensione tra i lavoratori.
Anche "Il Gazzettino" finisce nella morsa della crisi. L'editore del quotidiano del triveneto, appartenente al Gruppo Caltagirone, ha presentato un piano di crisi che prevede 27 esuberi e la trasformazione della redazione di Udine in ufficio di corrispondenza della redazione di Pordenone. La stessa edizione di Udine del quotidiano triveneto verrebbe chiusa, mentre quella di Pordenone verrebbe trasformata in un'unica "edizione del Friuli". In questa fase la priorità del sindacato dei giornalisti è ovviamente la difesa dei posti di lavoro, ma anche il progressivo impoverimento dell'offerta informativa della testata preoccupa gli enti di rappresentanza della categoria. Sulla vicenda si è espressa l'Assostampa del Friuli Venezia Giulia. L'organismo sindacale si è detto "al fianco dei colleghi del Gazzettino". L'Assostampa del Friuli "segue con attenzione l'evolversi della situazione, affiancando il Sindacato dei Giornalisti Veneti e ovviamente la Fnsi nella vertenza", conclude il testo. "Forte preoccupazione" è stata espressa anche dall'Assostampa veneta.
"L'azienda - scrive in un comunicato il sindacato veneto - ha prospettato una pesante ristrutturazione, dichiarando 27 esuberi su un organico di 108 giornalisti, che prevede il passaggio on line dell'edizione di Bassano del Grappa, la chiusura dell'ufficio di corrispondenza di Conegliano, la rimodulazione della redazione di Udine quale mero ufficio di corrispondenza facente capo alla redazione di Pordenone. Una decisione drastica maturata, come ha spiegato l'azienda nell'elaborato recapitato anche al ministero del Lavoro, per la costante sofferenza di bilancio degli ultimi anni e che nella prima semestrale 2014 è arrivata a toccare una passività che, senza l'adozione nel breve termine di correttivi sostanziali, potrebbe minare in maniera irreversibile la solidità dell'impresa".
"Ma se nessuno vuole negare la perdurante crisi del settore dell'editoria - continua l'Assostampa -, si intende invece stigmatizzare la colpevole assenza di una seria strategia industriale che negli otto anni di gestione Caltagirone ha impoverito via via il giornale con una politica di soli tagli in un'ottica miope se non cieca rispetto a una prospettiva di rilancio e sviluppo – il prodotto in edicola non è competitivo per formato e per la stampa in bianco e nero nonostante l'annuncio ufficiale dell'introduzione del colore – unita a un'altrettanta colpevole mancanza di un progetto editoriale in grado di recuperare credibilità e appeal alla testata".
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