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Il giornale del 14 maggio - Edizione digitale

Alpini... presenti!

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L'adunata del Piave in corso di svolgimento a Treviso, con la sfilata di domenica e i tanti eventi organizzati in questi giorni un po’ dappertutto nella Marca, porta l’attenzione su una realtà associativa - quella degli Alpini - che rappresenta qualcosa di eccezionale. Nessun’altra associazione d’arma è riuscita a divenire così significativa ed attiva nel territorio. Nei nostri paesi i Gruppi Alpini sono una costante, come lo sono – con altre specificità – l’Avis o la Pro Loco. Con le loro attività, le loro sedi, la loro presenza gli Alpini sono diventati un esempio di convivialità, di disponibilità alla collaborazione, di generosità... Se a volte il fiasco di vino o qualche eccesso di cameratismo rappresentano un luogo comune - non facile da rimuovere - per descrivere gli alpini, questo non corrisponde alla vera “alpinità”. Se ci fermiamo a riflettere sul fatto che quella degli Alpini è un’associazione d’arma, la variegata attività svolta dai Gruppi – spesso impegnati in servizi di volontariato e di aiuto al prossimo – è rivelatrice, in modo magari non sempre pienamente consapevole, dell’evoluzione avvenuta nel concetto di “difesa della Patria”.

Oggi essa si esprime sempre meno attraverso l’impiego di soldati e sempre più per mezzo di sistemi ed armamenti sofisticati, ad alto tasso tecnologico. In questi decenni senza guerra – almeno per l’Italia – la difesa della Patria si è materializzata spesso in forme di “cura” nei confronti dei più deboli o di situazioni di bisogno. Gli Alpini vanno incontro alle persone sfortunate o emarginate, attuano interventi di Protezione Civile in occasione di calamità, promuovono iniziative per la tutela dell’ambiente e del territorio, sono protagonisti nei lavori di restauro di edifici storici e artistici o nell’allestimento di strutture di utilità sociale, laddove il pubblico non riesce ad arrivare. Tutte iniziative che vedono gli Alpini in una nuova “prima linea”, senza armi, pronti a rimboccarsi le maniche.

A loro, come a tutti i cittadini, è chiesta la consapevolezza che l’impegno non si esaurisce solo nel “fare” ma deve tradursi in una cittadinanza attiva, apartitica ed impermeabile alle mode protestatarie e ai populismi. L’adunata del Piave nel centenario della Grande Guerra è un’occasione speciale per gli Alpini, ma anche per le nostre comunità e per ciascuno di noi: un’opportunità per misurare il valore dell’associazionismo e dell’impegno concreto a favore della collettività, per riscoprire il senso dell’appartenenza ad una Patria con una storia e un patrimonio di umanità da coltivare e far crescere.

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