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Il giornale del 14 settembre. Edizione digitale

La Cina è qui.

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Non importa se un gatto è bianco o nero, l’importante è che acchiappi i topi”. La massima dell’ultimo grande leader cinese, Deng Xiaoping, è diventata anche la massima dei seicento lavoratori dell’Acc di Mel, azienda di produzione di compressori per frigoriferi: non importa se la proprietà dello stabilimento sia andata in mano alla Wanbao, municipalizzata di una città cinese di 13 milioni di abitanti, ciò che importa è che l’azienda venga salvata e rilanciata. L’arrivo della Wanbao nello Zumellese non sarà indolore, perché 142 lavoratori verranno lasciati a casa e per i 455 che continueranno a lavorare ci sarà un taglio medio del salario del 16 per cento.

L’alternativa, però, era la chiusura. Lo sanno bene i dipendenti e gli amministratori locali: Acc era a un passo dal fallimento, un centinaio di lavoratori sono da anni in cassa integrazione “a zero ore” e si lavora su di un turno su tre. Per questo, il referendum sull’ipotesi di accordo tra sindacati, rappresentanti Acc e Wanbao Group, benché elimini alcuni benefit conquistati negli anni a livello di contrattazione aziendale e individuale, ha avuto un esito netto: 84% favorevoli all’accordo e 16% contrari (ha partecipato al voto il 75% dei dipendenti).

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