Il giornale del 2 novembre. Edizione digitale
Storie ordinarie di santità.
Santità, perfezione. Condizioni che ci paiono lontane, per gente dedita a preghiera, contemplazione e duri sacrifici. Invece la santità è alla portata di tutti, è realtà concreta. Non è qualcosa di astratto, lontano, separato, ma odora di casa, di pane, di gesti. Ne sta facendo esperienza, da quasi due anni, il vescovo Corrado. La visita pastorale, infatti, lo porta in tante case in cui vi sono disabili, ammalati, anziani, curati con affetto e dedizione da familiari (genitori, figli, nuore, cognati...), amici, badanti.
«Ricordo in particolare una mattinata a Pianzano. In poche ore ho incontrato quattro giovani accuditi in maniera straordinaria dai loro genitori. Uno di loro, colpito da una disabilità gravissima, si stava addirittura laureando all’università. E ricordo un incontro a Sant’Andrea con una mamma di 84 anni che da cinquant’anni viveva col proprio figlio disabile grave: l’unico suo desiderio, purtroppo non esaudito, era di morire dopo il figlio». Ma il Vescovo rimane ammirato anche dall’opera delle tante badanti che fanno compagnia e assistono gli anziani: «Il loro è un lavoro ma, per quello che posso vedere, fatto veramente con amore. Sono lontane da casa, dal marito, dai figli, la loro vita è sacrificata, eppure si prendono davvero a cuore gli anziani, affezionandosi ad essi».
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