Il giornale del 23 febbraio 2014
Tra smania edificatoria e strumenti urbanistici permissivi abbiamo stravolto il nostro territorio
E' mai possibile che la terra che ha dato i natali a Cima e Zanzotto generi uomini e donne che stanno perdendo il gusto del bello? Se saliamo a San Gallo (Soligo) o al castello dei Brandolini (Cison) e osserviamo la piana sottostante, disseminata di casette e capannoni messi lì in modo caotico, vien da pensare che i geni degli avi siano mutati. La modifica genetica è iniziata agli inizi degli anni ’60 quando, come scriveva Zanzotto, le villette-benessere saziavano “un’antica fame di abitazioni per tutti”.
È poi venuto il tempo dei capannoni: all’insegna del motto elettorale “una zona industriale per ogni paese”, che ha fatto la fortuna di tanti sindaci, sono stati tirati su uno sproposito di fabbricati.
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