Il giornale del 26 giugno. Edizione digitale
Cammina, cammina.
Camminare è l’azione più semplice, antica quanto l’uomo. È stato per millenni l’unico modo a disposizione di tutti per spostarsi, a tutte le latitudini e qualunque fosse la meta. Poi, in particolare nel mondo occidentale, grazie all’accesso a mezzi di trasporto più veloci e comodi - dalla bicicletta all’automobile, dal treno all’aereo -, camminare è diventato un optional, persino un fastidio da limitare allo stretto necessario. Cosicché quella di spostarsi con le proprie gambe non è più una necessità, senza alternative, bensì una scelta che ciascuno di noi può fare ogni giorno, anche solo per decidere se usare o meno l’auto per andare a fare la spesa, se prendere o meno l’ascensore. Uno spunto per riflettere su questa scelta, con un significato che va oltre la sola esigenza di spostarsi da un luogo all’altro, viene quest’anno dall’iniziativa del Ministero ai beni culturali che ha dichiarato il 2016 l’Anno nazionale dei Cammini, per promuovere la fitta rete di percorsi naturalistici, religiosi, culturali e spirituali, spesso poco conosciuti, che rappresentano un’opportunità per esperienze di viaggio e di turismo diverse da quelle tradizionali, più diffuse.
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