Il giornale del 30 marzo - Edizione digitale

Negli ultimi tempi sono fiorite davvero tante iniziative per favorire l’iniziativa giovanile nel mondo del lavoro, l’autoimprenditorialità. Sono incentivi a farsi coraggio e a buttarsi in un contesto che poco conoscono. La realtà odierna è quella di un mondo del lavoro, di una società, che non è organizzata per valorizzare al meglio le giovani generazioni, oscillando tra un atteggiamento protettivo e “assistenzialista” ad oltranza – fino a farne dei “bamboccioni” – e una scarsa attenzione verso il loro lavoro, cosicché i giovani si ritrovano a doversi accontentare, oppure ad aspettare…

Alla gran parte di loro vengono offerti sotto-lavori, mal pagati, poco garantiti e senza prospettive. Il tasso vergognosamente alto raggiunto oggi in Italia dalla disoccupazione giovanile è il risultato di decenni di scarsa attenzione verso le giovani generazioni (e non solo in ambito lavorativo). Si è fatto ben poco per collegare la scuola e il mondo del lavoro; con il passare degli anni si sono via via erosi per i giovani quei diritti e garanzie raggiunti dalle precedenti generazioni di lavoratori; non si è fatto granché per aiutare i giovani a prendere confidenza prima possibile con i vari aspetti del lavoro e con una manualità che è poi compagna preziosa nella vita.

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