L'addio ad Eugenio Bucciol, attento studioso della Prima Guerra mondiale

Nel nuovo numero dell'Azione pubblichiamo un'ampia intervista sulla Prima Guerra Mondiale, al presidente del Cedos (Centro di documentazione storica sulla Grande Guerra), Sergio Tazzer, promotore della mostra fotografica sulla Grande Guerra che tanti visitatori sta richiamando al Gambrinus di San Polo di Piave. Il Cedos è nato grazie a una generosa donazione di Eugenio Bucciol, scomparso improvvisamente in questi giorni.Nel secondo “Quaderno del Cedos”, appena edito da Kellemernann con lo stesso titolo della mostra in corso - "I fronti dell’Isonzo e del Piave. 1915-1918. Soldati. L’Europa in divisa" - c’è anche un capitolo scritto da Bucciol: “L’esercito austriaco nel tempo”. E alla chiusura della mostra, il 18 gennaio, in programma era stata inserita la presentazione del suo ultimo libro: “Dal Belvedere di Vienna a Sarajevo”.Eugenio Bucciol, nato a Piavon di Oderzo nel 1930, era diventato uno storico noto in tutta Europa, dove nella sua vita aveva più volte esposto i suoi lavori, soprattutto a Vienna e in tutta l’Austria.Scrittore apprezzato e anche archivista ed educatore, Bucciol lascia un vuoto non solo nella comunità storica e accademica trevigiana, ma anche in tutti coloro che nella loro vita hanno avuto l’onore di conoscere l’84enne, sempre disponibile con tutti e sempre pronto a raccontare aneddoti sulla Prima Guerra Mondiale di cui era un esperto senza pari.Sul prossimo numero dell'Azione un ricordo di Bucciol.