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LIBRO: Gli animali del Circo. Diritti animali e responsabilità dell’uomo

La recentissima pubblicazione di don Mirko Dalla Torre, responsabile triveneto della pastorale del Circo e dei Luna Park

LIBRO: Gli animali del Circo. Diritti animali e responsabilità dell’uomo

Il mese scorso, la casa editrice L'Azione ha pubblicato il volume di Mirko Dalla Torre dal titolo: Gli animali del Circo. Di seguito pubblichiamo la recensione di don Alberto Sartori.

L’autore, presbitero della diocesi di Vittorio Veneto, parroco di tre parrocchie nel comune di Sernaglia della Battaglia e responsabile triveneto della pastorale del Circo e dei Luna Park, ci propone in questo bel testo una riflessione inusuale, quella sugli animali del circo. «Diritti animali e responsabilità dell’uomo» recita il sottotitolo.

Come si sa la questione oggi è dibattuta al punto che movimenti di pensiero animalista premono il legislatore affinché venga abolita la loro presenza nei circhi.

Prendendo spunto da questa polemica, d. Mirko allarga la visuale e ci presenta il quadro della questione: si parte dal dato biblico con un bel commento al testo del Genesi per il quale l’uomo ha il potere su tutti gli animali creati da Dio. Non si tratta di un potere dispotico di totale sottomissione, come talora si sente dire, quanto piuttosto di un servizio di guida ed educazione che realizza il loro ruolo nel piano di Dio che ha certo al centro il bene e la redenzione dell’uomo.

Il veloce excursus storico che segue racconta al lettore, pressoché ignaro di queste cose, come nel tempo si sia evoluta la presenza degli animali nel circo.

Segue un ampio resoconto delle teorie animaliste che sono il vero obiettivo polemico del testo. L’autore, con coraggio e competenza, smonta le loro teorie, ree di superficialità nel voler mettere alla pari la dignità e i diritti dell’uomo e degli animali. Non è possibile infatti argomentare tale posizione a meno di trovarci poi di fronte a conseguenze molto gravi.

Don Mirko le presenta citando, in particolare, il filosofo australiano Peter Singer, che sostiene appunto la non differenza, in ordine ai diritti, tra l’animale e l’uomo. Il paradosso ben sottolineato è che così, ad esempio, vengono equiparate la condizione di «uomo marginale» che non ha più uso di ragione (bambini appena nati, malati senza coscienza, handicappati gravi, ecc.), con quella degli animali, per sostenere perfino la liceità della loro soppressione.

In sede costruttiva l’ultimo capitolo riguarda il rapporto tra l’uomo e l’animale da circo, per richiamare l’amore che li lega, il bene che viene agli animali, curati e sostenuti, il fatto che la loro cattività li costituisce, non li umilia, essendo ormai tutti nati in quella condizione.

Detto che il rischio di uno sfruttamento dell’animale è realistico e che il legislatore deve vigilare perché ciò non avvenga, l’autore riporta la propria esperienza pastorale di molti anni a servizio dei circensi; al di là delle tesi precostituite, infatti, andando all’esperienza, almeno alla sua, non vi sono situazioni da censurare su cui intervenire, del resto ciò sarebbe anche contrario agli interessi dello stesso circo.

Un bel testo, scritto molto bene, in maniera chiara ed elegante, che fa luce su una questione dibattuta oggi tra gli amanti della natura e che si inserisce all’interno di un dibattito teologico recentemente rilanciato dalla “Laudato si’” di papa Francesco. Infine, e la cosa non guasta, davvero bella la copertina di Consuelo Merotto.

Alberto Sartori

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