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La Parola che “spacca”

Riflessione di don Andrea Dal Cin.

La Parola che “spacca”

Nel 2017 la rubrica settimanale dell'Azione “La Sosta” è dedicata a riflessioni sull'Evangelii Gaudium. L'ultimo contributo è di don Andrea Dal Cin 

“La Chiesa deve accettare questa libertà inafferrabile della Parola, che è efficace a suo modo, e in forme molto diverse, tali da sfuggire spesso le nostre previsioni e rompere i nostri schemi” (EG 22).La Parola ha rotto la monotonia e la routine di diversi momenti della mia esistenza. E ad ogni rottura ne è conseguita una gioia indescrivibile.Ci sono state rotture dove la Parola mi ha permesso di apprezzare sorprese celate dentro scatole che andavano rotte, un po’ come si deve fare per un regalo: la scatola che lo custodisce è certamente bella, ma finché non la rompi non puoi gustare appieno il dono.Ci sono state poi altre rotture di catene che tenevano legati sogni e desideri: la Parola mi ha preso per mano e mi ha spinto a dire un Sì generoso alla mia vocazione.Altre rotture sono arrivate quando la quotidianità chiedeva di superare egoismi e chiusure con un balzo di amore possibile solo in Dio e fidandosi della sua Parola.Se penso a quel poco di tempo che finora ho vissuto, posso davvero testimoniare che la vita è imprevedibile, inafferrabile, sfuggente ai nostri tentativi di schematizzarla: così è anche la Parola di Dio, e questa sua libertà è a garanzia della sua vitalità, proprio perché la Parola è vita, è viva.Una Parola che si impregna di vita, per definizione, non può essere uno schema inossidabile e immodificabile, trascinandoci così su strade e sentieri inimmaginabili, a volte un po’ fuori pista, ma senza pericolo di farsi male. L’unico male che ci possiamo fare come credenti e comunità cristiane è l’immobilità dello schema ripetuto e senza vita.Ce l’ha suggerito san Paolo quando ci ha detto che la parola di Dio non è “incatenata” (2Tim 2, 9), ma al contrario è scatenata e scatena una forza vitale che permette di guardare oltre ogni avversità e oscurità. La forza della Parola viene da chi l’ha pronunciata, viene da Dio.La gioia del Vangelo erompe, o spacca come dicono i ragazzi, se la facciamo entrare negli scatoloni sigillati e impermeabili delle nostre vite; ci viene chiesto di non temere l’incontro tra la vita e il Vangelo, perché solo il Vangelo ci permette di leggere in modo sempre nuovo la vita quotidiana. Non abbiamo bisogno di cose nuove, ma di un Vangelo che rende sempre nuove le cose.Il comico Giacomo Poretti, del famoso trio Aldo Giovanni e Giacomo, dopo aver ripreso in mano la Bibbia, ha rotto gli schemi e i pregiudizi verso Dio, e la sua vita ha preso un nuovo orientamento, quello della fede, e ci dice: “esiste – eccome! – una gioia della fede e credo che sia soprattutto la gioia della relazione, con Lui e tra noi”.
Don Andrea Dal Cin

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