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La fusione fra Banca Prealpi e Banca Atestina è realtà

Nasce una banca da 41 sportelli, 353 dipendenti, 9.660 soci ed un totale dell'attivo di oltre 2,7 miliardi di euro. “Un progetto che anticipa il futuro – sottolineano i due presidenti Carlo Antiga e Fabrizio Gastaldo – un polo aggregante per le Banche di Credito Cooperativo del Veneto”.

La fusione  fra Banca Prealpi e Banca Atestina è realtà

Le Assemblee dei Soci di Banca Prealpi e Banca Atestina hanno dato il via libera alla fusione fra le due Banche, con sede rispettivamente a Tarzo (Tv) e Este (Pd), votando a grande maggioranza a favore del progetto già approvato dalla Banca d'Italia all'inizio di settembre.

“I Soci – sottolineano i due Presidenti Carlo Antiga e Fabrizio Gastaldo - hanno ben compreso la validità di un progetto di fusione che guarda al futuro e mette la nuova banca nelle condizioni di operare al meglio al servizio dei territori in cui è presente. La nostra è un'operazione che parte da lontano e che si propone, nell'attuale panorama bancario, come un modello finalizzato alla sicurezza ed alla crescita, in linea con i principi mutualistici che hanno sempre ispirato il mondo delle BCC, all'interno del più ampio quadro dell'auto-riforma delle Banche di Credito Cooperativo. E' stata ben compresa e premiata anche la scelta di unire due banche di territori differenti e non contigui, evitando in questo modo pericolose sovrapposizioni di sportelli e garantendo al contempo l'occupazione.”

 

Tempi e numeri della fusione

Le due Assemblee si sono tenute questa mattina (al Centro Papa Luciani di Padova quella della Atestina, alle 9,30; a Conegliano Veneto, Zoppas Arena alle ore 15.30, quella della Prealpi). Le votazioni hanno dato questi risultati:

-        Banca Atestina: voti rappresentati complessivamente 1.426 (di cui 584 soci presenti fisicamente, le altre deleghe), 1.056 favorevoli, 364 contrari, 6 astenuti;

-        Banca Prealpi: 1.066 voti rappresentati complessivamente (di cui 607 soci presenti fisicamente, le altre deleghe), 1.053 favorevoli, 13 contrari, nessun astenuto.

 

La fusione decorrerà dal 1 gennaio 2016, ma già dall’autorizzazione di Banca d'Italia l’operatività delle due Banche si è ispirata a criteri condivisi e si è proceduto al progressivo allineamento degli archivi informatici. Le due Banche non hanno sportelli sovrapposti e non presentano contiguità territoriale e la Banca aggregata conterà su 41 sportelli (31 di Prealpi e 10 di Atestina) collocati in 37 comuni, localizzati in 6 province: Treviso (25), Belluno (3), Padova (10), Venezia (2), Vicenza (1), Pordenone (1). Un territorio che consente la diversificazione e la frammentazione del rischio e dei flussi reddituali, nel contempo rientrando prevalentemente entro i confini regionali.

Al 31 dicembre 2014 Banca delle Prealpi aveva una compagine sociale di 6.907 soci e 262 dipendenti. Le masse intermediate ammontavano a 1,45 miliardi di euro di impieghi, 1,6 miliardi di euro di raccolta diretta e circa 644 milioni di euro di raccolta indiretta. Il totale attivo ammontava a 2,2 miliardi di euro ed i fondi propri a 217 milioni di euro. Banca Atestina, alla stessa data, contava 91 dipendenti ed una compagine sociale di 2.753 soci; il totale attivo era di 518,4 milioni di euro ed i fondi propri 33,9 milioni di euro. Le masse intermediate ammontavano a 323,5 milioni di euro di impieghi, 395,2 milioni di euro di raccolta diretta e 129,2 milioni di euro di raccolta indiretta.

 

Solidi indici patrimoniali

Aggregando i dati di conto economico e di stato patrimoniale delle due Bcc al 31 dicembre 2014, risulta una banca con le seguenti principali caratteristiche: total capital ratio al 17,64% e tier 1 capital ratio al 17,62% (entrambi ben superiori ai valori minimi regolamentari e anche alla media delle Bcc/Cra del Veneto, rispettivamente 14,22% e 13,53%); fondi propri per circa 251 milioni di euro; cost income al 51,64% e commissioni nette che incidono per il 62,18% sulle spese del personale; rapporto tra finanziamenti lordi verso clientela e debiti verso clientela, comprensivi dei titoli di debito emessi, pari al 82,44%; circa 1,78 miliardi di euro di finanziamenti lordi a clientela, con partite deteriorate al 13,76% degli impieghi (incidenza più bassa di quella media delle Bcc del Veneto a 17,60%), sofferenze lorde al 8,57%, incagli al 4,14%; buona copertura delle partite deteriorate con rettifiche di valore complessive (44,24% rispetto a 39,22% medio regionale): 57,25% quella delle sofferenze, 26,53% quella degli incagli; un’incidenza del credito all’edilizia (costruzioni + attività immobiliari) rispetto al totale dei finanziamenti erogati al 21,95% (media delle Bcc del Veneto a 23,23%).

 

I principali obiettivi della fusione

Il mercato bancario è fortemente cambiato in questi anni ed impone un deciso rafforzamento organizzativo e commerciale, alla ricerca di un sempre più elevato livello di servizio ai clienti, dell'efficienza operativa ed economica, del migliore presidio dei rischi. Non solo per far fronte alle difficoltà congiunturali, dovute al prolungarsi della crisi finanziaria ed economica, ma anche per reagire ad un cambiamento sostanziale, che sta mutando la struttura stessa del settore bancario, dai requisiti minimi (di capitale, di liquidità) sempre più elevati alle numerose normative di settore, dallo sviluppo della tecnologia, che richiede investimenti elevati, al tessuto imprenditoriale che si sta evolvendo verso imprese, anche di dimensione contenuta, in grado di competere sui mercati internazionali. Queste alcune delle principali riflessioni che hanno condotto al Progetto di Fusione fra le due Banche.

 

Un'operazione fortemente innovativa

Superate anche, a Este, le perplessità manifestate da un Comitato sfavorevole alla fusione. “Qualche diversità di vedute dinanzi ad un progetto di questa portata era anche prevedibile – sottolinea Fabrizio Gastaldo, Presidente di Banca Atestina – perché si tratta di un'operazione fortemente innovativa e che farà scuola, dato che offre le soluzioni più opportune rispetto al delicato momento economico che sta vivendo il nostro Paese ed il nostro sistema bancario. Carlo Antiga ed io siamo due imprenditori e come tali abbiamo pensato ad un progetto industriale valido, solido e ricco di prospettive. Sottolineo peraltro che la nuova Banca sosterrà il territorio e le sue attività economiche proprio perché sarà più solida e più sicura, dopo questa fusione, di quanto non lo fosse prima.”

 

“Oggi per una banca risulta decisivo – ribadisce Carlo Antiga, Presidente di Banca Prealpi - dotarsi di dimensioni di impresa che consentano economie di scala, diversificazione del rischio e del reddito e basi organizzative sempre più solide. Inoltre un'attenta analisi del mercato bancario rende chiaro come oggi siano vincenti aggregazioni di banche che non insistono sullo stesso territorio e che quindi non corrono il rischio di sovrapposizioni di sportelli, di avere esuberi di personale, né di scontare le problematiche economiche di una stessa zona di operatività. La contiguità territoriale, insomma, non sempre è un valore.”

 

Una banca protagonista

La fusione consente ora alla nuova realtà di diventare una banca protagonista del proprio sviluppo e dei territori in cui è insediata e, di conseguenza, di garantire la conservazione dei posti di lavoro in un momento in cui, nell'ambito bancario, questo non sempre è garantito. Inoltre, i dipendenti avranno opportunità di carriera in un'organizzazione più vasta e improntata al merito e saranno concordati con i sindacati opportuni sostegni per la mobilità territoriale, qualora necessaria. Non sono previsti, insomma, né chiusura di sportelli, né esuberi di personale. Le modalità operative di Banca delle Prealpi, caratterizzate dal ritorno economico per i Soci (effettuato con numerose iniziative) e per i Clienti, visto il competitivo impianto tariffario possibile anche per il positivo contenimento dei costi di struttura e la loro ripartizione su di una vasta rete commerciale, offrono ampie garanzie sullo sviluppo della nuova banca.

 

Guardare avanti, costruire il futuro

“Sovente le banche sono accusate di subire gli eventi. Banca Prealpi e Banca Atestina – chiudono Carlo Antiga e Fabrizio Gastaldo - hanno dimostrato invece con questa operazione di sapersi muovere con tempestività e con lungimiranza, in uno scenario in rapido cambiamento, sia per il quadro economico che per quello normativo. La nuova realtà bancaria che emerge dalla fusione potrà così rappresentare un polo aggregante, solido e ricco di prospettive, a garanzia dei soci e del tessuto economico dei territori di riferimento.”

 

Nuovi amministratori

Leonardo Massaro e Lucio Quaglia sono stati nominati Consiglieri di Amministrazione della nuova Banca, su indicazione della Banca Atestina, come previsto dal Progetto di fusione.

Inoltre l'Assemblea dei Soci della Banca Prealpi ha confermato la nomina del nuovo Consigliere di Amministrazione Andrea Sammartinaro, cooptato in sostituzione della dimissionaria Sig.ra Maria Brugnera, che ha lasciato l'incarico per motivi personali.

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