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Nell'AZIONE una nuova rubrica sull'orto

Ogni quindici giorni a cura di Giorgia Tonon

Nell'AZIONE una nuova rubrica sull'orto

Dal numero del 7 febbraio scorso sull'Azione cartacea è partita una nuova rubrica quindicinale dedicata alla gestione dell’orto. A curarla Giorgia Tonon (nella foto sotto). Dopo la laurea in scienze per l’ambiente e la natura, Giorgia ha frequentato la Scuola esperienziale itinerante di agricoltura biologica e ora conduce Easy Bisi, una piccola azienda orticola a Colle Umberto. Ecco il primo articolo di Giorgia. L'appuntamento prossimo è nel numero cartaceo di domenica 14 febbraio.

Se facciamo una passeggiata in un bosco, ci immergiamo nella natura. Osserviamo, ascoltiamo, respiriamo, ma siamo comunque un po’ distaccati: ospiti a casa di un amico, con cui stiamo bene, ma poi ognuno torna alla propria vita. Fare l’orto, invece, è fare spazio alla natura dentro casa nostra: è come riservare a questa amica una stanza, cercare costantemente di abbellirla e renderla funzionale perché stia bene e possiamo passare più tempo insieme. L’orto è una relazione basata sulla cura, da cui entrambi riceveremo beneficio: noi esercizio all’aperto, nutrimento, gioia e consapevolezza, lei più spazio e rispetto. Che abbiate un campo, un giardinetto o un balcone esposto a nord in condominio, cercherò di aiutarvi al meglio delle mie capacità ad allestire e curare questo spazio, in cui farvi venire a trovare da un pezzetto di creato.
Febbraio è un buon momento per iniziare, ma da dove partire? Come per ogni stanza che si rispetti, serve un progetto. Prima di tutto, decidiamo quale spazio dedicare, e proviamo a farne una mappa il più precisa possibile, con tanto di scala e freccia del nord. Non serve arrivare al millimetro, ma alle decine di centimetri sì. Se poi lo spazio è molto piccolo, misure precise saranno utili a sfruttarlo al meglio. Facciamo il disegno a matita, per poi ripassare a penna i punti stabili: confini perimetrali, alberi, muri, tutto quello che non si può o non si vuole modificare.
Dopodiché suddivideremo lo spazio nelle varie aiuole: si potranno fare lunghe e strette o più larghe, ma la larghezza massima non deve superare i 120 cm. Con una larghezza maggiore bisognerebbe calpestare le aiuole per lavorare, e questo non va bene perché dobbiamo poterci operare standone fuori. Pensate all’aiuola come al letto delle vostre piante: per rifare un letto non ci si sale sopra!
Dopo aver delimitato le aiuole, occorre pulirle da ciò che c’è sopra. Un sistema semplice senza macchinari o erbicidi, è l’occultamento: si copre l’area con cartoni o teli che non lasciano passare la luce, in modo da eliminare le erbe presenti. Dopo un mese il terreno sarà pulito e più caldo perché la copertura gli permetterà di scaldarsi più velocemente. Anche le aiuole presenti dall’anno prima beneficeranno di copertura, volendo con pacciamatura naturale come foglie, paglia, o trinciato di ramaglie. L’importante è creare una bella coperta spessa, che le tenga al caldo fino alle prossime lavorazioni.

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Giorgia Tonon

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