
Di Pace c'è estremamente bisogno, ora come un tempo. E non è pensabile che la Pace sia competenza di altri, costretti a cercarsi e a realizzarsi la pace lì dove ci sono i conflitti, da soli. Il messaggio che papa Francesco ha rivolto in occasione della 48^ Giornata mondiale per la pace non lascia equivoci: la fraternità è fondamento e via per la pace. E dentro a questa fraternità ciascuno è chiamato a prendersi cura dell'altro e a guardarlo con gli occhi di fratello.
Troppo spesso, per le strade o nei luoghi che viviamo, succede di guardare agli altri con diffidenza, eppure sentiamo il bisogno di riconoscere attorno a noi fratelli, persone con le quali condividere i nostri vissuti, costruire progetti e trovare sostegno. La situazione di “non guerra sul campo”che il nostro territorio italiano vive da molti anni è senz'altro una benedizione, e diventa motivo di forza e impegno nel gettare le basi di un cammino di pace sempre nuovo e sempre vivo.
La Pace, allora, va invocata per le regioni del mondo ancora ferite dalla guerra e va costruita e purificata per le vie delle nostre città dove si vive il rischio dell'indifferenza, della solitudine, del nichilismo. Il desiderio di “Orchestrare la Pace per riscoprirsi fratelli”, allora, non è un'esigenza accessoria alla vita quotidiana! Se, purtroppo, facciamo fatica a riconoscerci fratelli, forse è mettendoci in dialogo reciproco, in ascolto dell'altro e degli altri che scopriamo a noi stessi il fondamento della Pace: tu sei mio fratello, tu sei mia sorella.
In una serata di musica e arte che si terrà al Teatro Da Ponte di Vittorio Veneto il prossimo 24 gennaio, a cent'anni dallo scoppio della prima guerra mondiale, vorremmo guardare insieme, da fratelli, alle molte guerre e schiavitù che ancora oggi feriscono la nostra umanità per riuscire ad ascoltare la voce di quei fratelli lontani e vicini che chiedono a ciascuno un passo in più verso una società e un mondo in Pace.