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PADOVA: la pandemia ha trasformato la festa del Santo

Il 13 giugno si festeggia Sant'Antonio

PADOVA: la pandemia ha trasformato la festa del Santo

È il Giugno antoniano della ripartenza, della rinascita. Lo dice anche l’immagine scelta per questa XV edizione. «Il Santo che ha l’atteggiamento di rialzare la persona, riferendosi all’uomo che si era tagliato il piede, è il messaggio che un po’ tutti cerchiamo di proporre in questi giorni – spiega padre Oliviero Svanera, rettore della Basilica – Attraverso il Santo possiamo anche noi riprendere un senso di fiducia e di speranza. Ce lo aspettavamo già lo scorso anno, ma credo che a questo punto dobbiamo sperare che i tempi più difficili siano finiti e che la benedizione dall’alto impartita l’anno scorso possa portare i suoi frutti. Lo spirito nella comunità dei frati è proprio questo: un senso di fiducia rispetto ad un tempo che sicuramente ha provato tutti, ma come dice la Scrittura, un po’ anche purifica e quindi è un tempo che confidiamo possa aver esaurito il suo ciclo di difficoltà. Essendo una Basilica internazionale – dice il Rettore – abbiamo risentito della mancanza del flusso dei pellegrini dall’estero che ha privato tutta la città di turismo e di tante opportunità che per noi sono opportunità di incontri. Come comunità siamo stati toccati dal virus, abbiamo anche perso un confratello. Se usassimo il linguaggio di papa Francesco, diremmo che l’odore delle pecore ce lo siamo presi, nel senso che abbiamo vissuto anche noi le nostre pene e difficoltà, anche di una chiesa che soffre l’assenza di pellegrini. Dall’altro lato però ci siamo anche posti l’interrogativo di come poter far sentire la presenza del Santo. E le risposte le troviamo anche nel Giugno Antoniano: dall’andare incontro alla città con la statua al legame di quest’anno con la Madonna della Salute di Venezia, fino alla dimensione dei social, la televisione o i media in generale. Una certa creatività pastorale è stata suggerita dalla pandemia, senza rassegnarsi o demoralizzarsi, modalità di incontro che in altri tempi erano impensabili, con cui facciamo sentire viva la presenza del Santo. Credo che ci sia stato anche da parte di tutti noi il desiderio di trovare delle vie alternative». 

L'intervista integrale di Lodovica Vendemiati nel sito della Difesa del Popolo www.difesapopolo.it

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