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Ponte della Muda piange la scomparsa di Giacomo Bazzo

La mattina del 2 gennaio 2019 è venuto a mancare Giacomo Bazzo. 

Ponte della Muda piange la scomparsa di Giacomo Bazzo

La mattina del 2 gennaio 2019, all’età di 92 anni compiuti lo scorso giugno, è venuto a mancare Giacomo Bazzo: una persona molto nota non solo a Ponte della Muda ove risiedeva, ma anche in tutto il circondario. Nativo di Godega di Sant’Urbano, “Al Moro”, così soprannominato, si era trasferito in paese nella metà degli anni Cinquanta ove visse sempre accanto alla inseparabile moglie Angela Sanson che sposò nel 1952 e dalla quale ebbe due figli: Valter e Adriano, quest’ultimo ordinato prete e attualmente parroco di S. Pietro di Feletto e moderatore dell'intera unità pastorale.

Conobbe gli orrori della guerra vivendo quegli anni in piena età adolescenziale, partendo poi per il servizio di leva quando il conflitto stava volgendo al termine.

Marito e padre modello non fece mai mancare nulla alla sua famiglia ed anche nei momenti di maggior sconforto e difficoltà egli seppe sempre fronteggiare la vita, forte di un immancabile sorriso, di una esemplare umiltà, di una invidiabile disponibilità e di una sfrenata forza lavorativa che non lo rendeva mai stanco neppure in età avanzata.

La sua vita fu sempre contrassegnata dalla vicinanza e dall’amore dei figli, della nipote Eden e dei famigliari.

Nel maggio del 2016 Giacomo rimase vedovo, ma la sua caparbietà, accompagnata da quello spirito goliardico e sociale che da sempre lo hanno caratterizzato, gli furono di grande aiuto per superare anche quel difficile momento.

Sul finire degli anni Cinquanta entrò a far parte dell’A.N.A. Sezione di Vittorio Veneto gruppo di Cordignano. I suoi amici alpini lo ricordano da “vero alpino”: un uomo disponibile, operativo in qualsiasi momento, dalla fibra temprata dal tempo e incurante del freddo. Presenziava sempre alle sfilate, era sempre in “prima linea” e da moltissimi anni era stato scelto dal gruppo come alfiere, ossia colui che ha il compito di portare il simbolo che li contraddistingue: il gagliardetto.

Non pago, nello stesso periodo iniziò a collaborare anche con l’associazione pro Ponte di Ponte della Muda divenendo ben presto la mascotte di tutti gli associati. Era sempre presente sapendo sopperire alle esigenze dell’associazione elargendo sempre bontà e convivialità.

Per oltre mezzo secolo è sempre rimasto ligio al proprio dovere sociale: sia come alpino e sia come socio della pro Ponte.

Il rito funebre, presieduto da don Claudio Carniel, si è svolto nella mattinata di sabato 5 nella chiesa parrocchiale di Ponte della Muda alla presenza di numerosi sacerdoti, tra cui mons. Adriano Bazzo, del coro A.N.A. Mesulano di Cordignano (diretti dai  Maestri Piero Zanette e Sabrina Zanette) arricchito dalla presenza di numerosi amici coristi e alpini che hanno reso gli onori a Giacomo con canti liturgici e alpini, nonché da una moltitudine di alpini appartenenti ai vari gruppi della sezione di Vittorio Veneto con al seguito bandiere e gagliardetti di rappresentanza. La cittadinanza ha saputo rendergli omaggio nel salutarlo, prima del suo ultimo viaggio, presenziando numerosa ed emozionandosi al momento della “Preghiera dell’Alpino”  e quando all’alfiere Giacomo è stato intonato “Il Silenzio d’Ordinanza”.

Giacomo fu un esempio di vita per tutti e per questo è sempre stato amato da coloro che lo conoscevano. Difficile dimenticare una persona così semplice, ma allo stesso tempo carismatica, e per questo noi tutti vogliamo salutarlo come Lui stesso avrebbe voluto, con un umile

“grazie Moro”.

Gian Marco Mutton

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