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REGIONE: tante preoccupazioni dai Consorzi di bonifica

Richiesti interventi urgenti alla Regione

REGIONE: tante preoccupazioni dai Consorzi di bonifica

La Terza Commissione consiliare permanente del Consiglio regionale del Veneto, presieduta da Marco Andreoli (Lega-LV), ha ascoltato in audizione i soggetti invitati in relazione all’attività di gestione dell’acqua da parte dei consorzi di bonifica e dei suoi effetti, diretti ed indiretti, sui soggetti che fruiscono di tale attività al fine di massimizzare il rapporto tra benefici ottenibili e sostenibilità ambientale.

In sintesi, dopo una lunga giornata iniziata al mattino e conclusasi nel tardo pomeriggio, si sono evidenziati alcuni temi predominanti e comuni a tutti i consorzi presenti. L’appello è rivolto alla politica, perché di fatto, l’eccezionale aumento dei costi dovuto al caro energia e al periodo di grave siccità che tocca tutto il territorio veneto dovrà essere riversato sui consorziati. La mancanza d’acqua per l’irrigazione e la siccità del 2022 dove è previsto un 2023 al pari o addirittura peggiore, rende “difficile” continuare a garantire la distribuzione irrigua. Per tanto, si ravvisa con urgenza, la necessità di provvedere a degli invasi finalizzati all’accumulo idrico.

Il primo intervento è stato del Presidente Francesco Cazzaro ANBI Veneto, che ha ringraziato dell’incontro avvenuto con la Commissione Terza a Cologna Veneta ma “Siamo profondamente preoccupati di come affrontare il caro energia e chiediamo aiuto alla Regione del Veneto per evitare un inevitabile rincaro di costi che andranno a toccare gli utenti finali”.

Il Vice Direttore Ing. Andrea De Antoni del Consorzio di Bonifica Veronese, ha puntato l’attenzione sulla necessità di costruire degli invasi del fiume Adige, e si è parlato di conversioni irrigue e di rinnovo concessioni. 

“Abbiamo presentato progetti per 90 mila euro, ma ad oggi non sono stati finanziati, siamo fiduciosi, ma le opere dovrebbero realizzarsi entro il 2026 – dichiara il Direttore Ing. Paolo Battagion Consorzio di Bonifica Piave – Continuiamo a garantire il buono stato dell’acqua ma si rende fondamentale provvedere alla realizzazione di invasi”.

Il Presidente Roberto Branco Consorzio di Bonifica Adige Po “Il caro energia ci ha portato ad una spesa di 5 milioni rispetto i 3 milioni dell’anno precedente. Siamo in piena criticità”.

Il Presidente Adriano Tugnolo Consorzio di Bonifica Delta del Po “Si assiste al problema critico della risalita del cuneo salino nei rami del Delta del Po e per tale motivo bisogna costruire una barriera; le poche presenti sono datate, sommerse, vecchie e richiedono manutenzione”.

Il Direttore Ing. Carlo Bendoricchio Consorzio di Bonifica Acque Risorgive “Condivido le preoccupazioni dei presenti e riassumo nella carenza idrica, nel deflusso ecologico e nel caro energia la preoccupazione preminente dell’incontro di oggi”

Il Presidente Enzo Sonza e il Direttore Ing. Umberto Neceforo Consorzio Brenta “L’estate 2022 è stata la peggiore degli ultimi tempi, con serie difficoltà nell’irrigazione e costi energetici che hanno raggiunto un + 180% rispetto il 2021. Non bisogna dimenticare, che il sistema irrigazione è connesso con lo scorrimento e le risorgive”.

L’estate 2022 ha lasciato in eredità una situazione non facile da gestire su più aspetti- dichiara il Vice Direttore Dott. Graziano Paulon Consorzio di Bonifica Veneto Orientale – le previsioni per il 2023 preoccupano.

Il Presidente Moreno Cavazza e il Direttore Paolo Ambrosio Consorzio di Bonifica L.E.B. “ Hanno espresso piena preoccupazione per i danni provocati dalla siccità e attenzione all’inquinamento da Pfas”. Anche ilPresidente Silvio Parise Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta “Ha espresso piena preoccupazione per i danni provocati dalla siccità e attenzione all’inquinamento da Pfas”.

Il Presidente Paolo Ferraresso Consorzio di Bonifica Bacchiglione, il Presidente Michele Zanato Consorzio di Bonifica Veronese e Paolo Franceschetti Responsabile Servizi Impresa CIA Veneto e Silvio Dani Presidente Fedagripesca Veneto,hanno evidenziato serie criticità dovute al caro energia, alla mancanza d’acqua, alla necessità di costruire nuovi invasi.

Il 2022, è stato un anno estremo soprattutto per il Veneto e il NordEst – dichiara il Prof. Paolo Tarolli - Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali Università degli Studi di Padova – con una previsione futura alla desertificazione del territorio. Ricordo come presentato a Cologna Veneta che prendendo in considerazione il periodo 1994-2022 ha registrato un decremento di pioggia accumulata e un aumento della temperatura media del 7%. Al quanto preoccupante per il nostro domani. Si può prendere da esempio, alcune soluzioni adottate da un paese del Sud America attraverso l’utilizzo di fotovoltaici gallegianti.

Successivamente, è intervenuto il Prof. Carlo Giupponi – Dipartimento di Economia Università degli Studi di Venezia – che ha evidenziato l’importanza di definire una comunicazione ad hoc, per spiegare efficacemente cosa comporta il cambiamento climatico e spiegare perché il tema delle risorse idriche risulta di importanza strategica.

Al temine dei lavori sono intervenuti il dott.Franco Contarin e il dott. Paolo Giandon della Giunta regionale. Franco Contarin – Direzione ADG FEASR Bonifiche e irrigazione “L’obiettivo strategico della Regione è di assicurare i progetti e gli investimenti per mantenere vitale ed efficace l’infrastruttura idraulica. Quattro sono le direttrici seguite: 1) rendere più efficiente la rete infrastrutturale e ridurre le perdite; 2) rendere più efficiente l’utilizzo a fini agricoli e risparmio di acqua; 3) Infrastrutture e strutture di invaso dell’acqua irrigua; 4) contrastare la risalita del cuneo salino alle foci dei fiumi. A titolo puramente informativo, i principali invasi idroelettrici per l’irrigazione del Veneto sono: Lago del Corlo (BL), Lago di Santa Giustina (TN), Bacino di Resia (BZ), Lago di Santa Croce (BL), Lago di Centro Cadore (BL), Lago del Mis (BL). Alcuni numeri di interesse: 137 distretti irrigui; 26.050 km di rete idraulica su una superficie territoriale pari a 1.178.054 ettari di cui 184.620 ettari sotto il livello del mare. Paolo Giandon – Direzione ambiente e Transazione ecologica “Il 2022 è stato caratterizzato da un periodo siccitoso senza precedenti che richiede una riflessione d’insieme, e una stretta collaborazione tra tutti interessati e la Regione del Veneto”.

(comunicato stampa)

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