Referendum autonomia Veneto: intervento della Pastorale sociale

La Commissione Diocesana per la Pastorale Sociale si è interrogata sul Referendum consultivo con il quale il 22 ottobre “il popolo Veneto” sarà chiamato a pronunciarsi sul quesito: “Vuoi che alla Regione Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?”. Le risposte che si è data le troviamo in un ampio documento pubblicato nell'Azione di domenica 15 ottobre.

Si legge tra l'altro nel documento: “La formulazione generica del quesito referendario e la conseguente scarsa efficacia immediata dell’esito (peraltro non vincolante), non possono che suscitare forti perplessità.

Perplessità sottolineate anche dal confronto con il contemporaneo quesito lombardo, più preciso e chiaro nei suoi riferimenti alle norme costituzionali, e soprattutto pensando all’Emilia Romagna, che in questi stessi mesi ha iniziato un analogo percorso definendo meglio fin da subito gli ambiti su cui trattare, senza il bisogno di una costosa consultazione popolare dall’esito pressoché scontato, volta a chiedere ciò che già la Costituzione italiana concede".

Ma "allo stesso tempo, la Commissione Diocesana, anche alla luce della drammatica vicenda catalana dei giorni scorsi, sottolinea positivamente come il Referendum veneto sia stato indetto rispettando le procedure previste dalla legislazione nazionale, in piena compatibilità con la nostra Costituzione, la quale infatti prevede la possibilità per le Regioni a statuto ordinario di richiedere allo Stato maggiori competenze e le relative risorse, a condizione di avere “i conti in ordine”, attraverso un negoziato con il Governo.Cionondimeno, ci si augura che tale Referendum possa anche rilanciare il dibattito pubblico sul ruolo delle Regioni, in articolazione con l’esercizio di un potere statale centralizzato". Per la Commissione "la prospettiva condivisa è allora quella di un regionalismo differenziato che responsabilizzi maggiormente le Regioni nella gestione della “cosa pubblica” ed al contempo avvicini i cittadini ai centri decisionali".

Quindi la Commissione Diocesana evidenzia anche alcuni rischi ed alcuni “paletti” soprattutto per il dopo Referendum.

Federico Campodall'Orto