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Rifiuti: Istat, nel 2017 diminuita la produzione. In aumento la raccolta differenziata

Lo studio dell'’Istat sulla “Raccolta differenziata dei rifiuti: comportamenti e soddisfazione dei cittadini e politiche nelle città” riferiti al biennio 2017-2018

Rifiuti: Istat, nel 2017 diminuita la produzione. In aumento la raccolta differenziata

Nel 2017, la quantità di rifiuti urbani raccolti in Italia è stata pari a 488,7 kg per abitante, l’1,6% in meno rispetto al 2016. La percentuale di raccolta differenziata rispetto al totale dei rifiuti urbani raggiunge il 55,5% (3,0 punti percentuali in più del 2016). Lo comunica oggi l’Istat diffondendo i dati relativi alla “Raccolta differenziata dei rifiuti: comportamenti e soddisfazione dei cittadini e politiche nelle città” riferiti al biennio 2017-2018.

Nel 2018 l’87,1% delle famiglie effettua con regolarità la raccolta differenziata della plastica (39,7% nel 1998), il 71,3% dell’alluminio (27,8%), l’86,6% della carta (46,9%) e l’85,9% del vetro (52,6%).

Stando ai dati diffusi, le Regioni con maggiore produzione di rifiuti urbani sono l’Emilia-Romagna (642,2 kg per abitante) e la Toscana (600), ma la prima li raccoglie in modo differenziato per il 63,8;%, segue distanziata la seconda con il 53,9%. Molise e Basilicata registrano invece i livelli più bassi (rispettivamente 377,0 e 345,2 kg per abitante) a cui corrispondono quote altrettanto basse di raccolta differenziata (30,7% e 45,3%). La produzione di rifiuti urbani aumenta a Bolzano e in Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Piemonte.

La raccolta differenziata dei rifiuti urbani risulta in crescita in tutte le Regioni, fatta eccezione per il Friuli-Venezia Giulia (-1,6%) che, tuttavia, ha superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata raggiungendo livelli di produzione totale dei rifiuti urbani inferiori o prossimi alla media Italia. Al primo posto figura la provincia autonoma di Trento, con 74,6% di raccolta differenziata; al secondo posto si posiziona il Veneto, con il 73,6%. A seguire la Lombardia (69,6%), la provincia autonoma di Bolzano (68,5%) il Friuli-Venezia Giulia (65,5%).

Se si analizzano i dati relativi ai Comuni, “al crescere della popolazione residente – spiega l’Istat – si hanno quote più alte di rifiuti urbani per abitante e percentuali più basse di raccolta differenziata”. Infatti, fuori delle aree metropolitane, nei Comuni fino a 10mila abitanti si producono 443,5 kg di rifiuti urbani per abitante, con il 61,6% di differenziata. Nei Comuni di media dimensione (da 10.001 a 50.000 abitanti) i due indicatori sono pari rispettivamente a 490,1 kg per abitante e 58,8%. Infine, in quelli di grandi dimensioni (da 50.001 abitanti e più) i rifiuti urbani raggiungono 532,8 kg per abitante mentre la raccolta differenziata si attesta al 51,7%.

Per quanto riguarda il servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti, si stima che nel 2018 circa il 66% delle famiglie italiane sia stata servita. In media, il livello di soddisfazione del servizio è buono: si definiscono “molto soddisfatte” il 25,3% delle famiglie, quota che sale al 31% per quelle residenti nel Nord-ovest e al 33,4% per quelle del Nord-est. Nelle altre ripartizioni geografiche la soddisfazione per il servizio è decisamente più bassa: 19,4% nel Centro, 17,7% al Sud, 21,9% nelle Isole.

Fonte: AgenSIR
Rifiuti: Istat, nel 2017 diminuita la produzione. In aumento la raccolta differenziata
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