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TREVISO E BELLUNO: alcuni settori accusano forti contrazioni delle vendite all’estero

Analisi della Camera di Commercio

TREVISO E BELLUNO: alcuni settori accusano forti contrazioni delle vendite all’estero

Il primo impatto di Covid-19 frena maggiormente l’import in termini aggregati; ma già alcuni settori accusano forti contrazioni delle vendite all’estero. A Treviso risultano penalizzati soprattutto l’export relativo ai macchinari (-11,2) e al sistema moda (-9,8%). Del -21,5% la flessione dell’export per l’occhialeria in provincia di Belluno. Questo il commento del presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno: "I dati export relativi al I trimestre 2020 ci permettono di capire anche su questo fronte quali primi danni abbia inferto l’emergenza Covid alla nostra economia. E si tratta di primi danni, perché inevitabilmente ci aspettiamo un ulteriore peggioramento delle dinamiche nel II trimestre, quando il lockdown è entrato nella sua fase più acuta. A livello regionale e nel periodo considerato – entra nel dettaglio il Presidente - ne ha risentito maggiormente l’import, con una flessione del -10,7% rispetto al -3,2% dell’export: al Veneto sono venuti a mancare 1,4 miliardi di import e 500 milioni di export. Una quota significativa di questo calo dell’import riguarda proprio i settori a monte delle filiere (metallurgia, concia, prodotti delle miniere); a ruota si collocano i settori che hanno processi di internazionalizzazione produttiva (tutto il sistema moda, l’occhiale). Una quota parte dell’import è determinata anche dal mix deprezzamento/minore approvvigionamento degli energetici. In forte calo anche l’import legato all’automotive: qui per cause legate anche alla crisi del settore, soprattutto in Germania. Chiusi i rubinetti a monte, possiamo immaginare la trasmissione degli effetti a valle delle filiere. Cosa che – dice il Presidente – purtroppo andremo a constatare con i dati relativi al prossimo trimestre. Le dinamiche export della provincia di Treviso ricalcano abbastanza quelle regionali – prosegue Pozza: anche se la flessione dell’import (-6,6%) è abbastanza simile alla flessione dell’export (-5,1%). Nel periodo considerato, nella Marca si sono registrate minori vendite per 167 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I settori più interessati dalla caduta dell’export sono i macchinari industriali (-11,2%) e il sistema moda (tessile, abbigliamento, calzatura: -9,8%): ciascuno lascia sul campo 60 milioni di minori vendite. Subito a ruota si colloca il settore legato alla componentistica automotive: -9,5%, per minori vendite pari a -11,6 milioni di euro. In contrazione anche l’export di mobili: -5,9% (-18 milioni). Regge, per fortuna, l’export dei prodotti alimentari (+20%) e delle bevande (+6,3%). La provincia di Belluno, come ovvio attendersi, è fortemente interessata dalla caduta dell’export nell’occhialeria: -21,5% (-157 milioni), che pesa per il 67% sul totale export provinciale. Ma se togliamo l’occhialeria, anche il resto delle voci export sono in flessione in provincia (-6,4%), a partire dai macchinari. Le uniche due voci in crescita, nel bellunese, sono l’export di prodotti in gomma plastica (+16,7%) e l’export di prodotti alimentari (+14%)".

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