VENETO: Zaia sulla mancata ricezione del segnale Rai
Una mancanza denunciata da molti cittadini
“L’accesso dei cittadini all’informazione è un caposaldo della democrazia e il segnale Rai è un caposaldo dell’informazione. Sono certo che è sufficiente fare propria questa riflessione per comprendere quanto è rilevante per tutta la nostra società che le trasmissioni Rai, a cominciare dai Tg regionali, debbano giungere a tutti regolarmente”
Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, esprime la sua preoccupazione per la frequente mancanza del segnale Rai in molte zone della nostra Regione. Una mancanza denunciata da molti cittadini, rivolgendosi anche direttamente all’Amministrazione regionale, e per la quale il Governatore condivide l’appello dei giornalisti della redazione del Tgr Veneto ai fini di una rapida soluzione del problema.
“Non accedere alla Rai non significa soltanto non poter vedere, come si dice, la televisione – sottolinea il Presidente Zaia -. Significa ledere il diritto di tutti di accedere ai contenuti e, quindi, anche inficiare il lavoro di quei giornalisti e professionisti della comunicazione che ogni giorno sono impegnati per dare una conoscenza completa, accurata e puntuale dei fatti. Significa privare del contatto con quanto avviene quotidianamente, dalla nostra regione al mondo intero, una grandissima compagine di persone, tra cui moltissimi anziani, che ha ancora nelle trasmissioni televisive il principale strumento per relazionarsi con la realtà esterna”.
“Il valore dell’informazione e con esso quello della libertà di informarsi non possono essere messi in discussione da problemi e difficoltà tecniche – conclude Zaia -. Sono certo che il Ministero competente e le Autorità di riferimento sono già al lavoro e si sono già mosse per una soluzione urgente del problema. La Regione del Veneto, per quanto è di sua competenza, ha offerto la più ampia disponibilità a collaborare affinché con il regolare accesso al segnale Rai si esaurisca il danno verso gli utenti e verso il lavoro dei professionisti dell’informazione”.
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