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VENETO: inquinamento, Regione in ritardo

Per Andrea Zanoni mancano misure strutturali

VENETO: inquinamento, Regione in ritardo

"Purtroppo, anche di fronte alle classifiche che collocano le città e le province del Veneto ai primi posti tra le aree più inquinate, ci sono amministratori, come l'assessore all'ambiente del Comune di Treviso, che auspica più piogge per diminuire lo smog. Una linea di sostanziale disimpegno che peraltro vede da tempo la nostra Regione come protagonista in negativo". Il commento è del consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni.

"Il problema centrale è che il Veneto non adotta misure strutturali per l'abbattimento delle polveri sottili. In questo senso, una delle storiche occasioni, colpevolmente persa dal governo regionale, stava nella realizzazione della metropolitana regionale di superficie. Un'opera fermatasi dopo la prima fase che avrebbe spostato una grande mole di traffico dalla strada e avrebbe garantito collegamenti rapidi e frequenti su ferro in tutto il Veneto. Con una riduzione rilevante di polveri non sono prodotte dai carburanti ma dall'usura di freni e copertoni delle auto".

L'esponente dem rileva quindi "l'assenza di controlli nei confronti di chi si rende responsabile di emissioni abusive e viola i divieti di combustione all'aperto, episodi frequentissimi che ammorbano vaste aree dei nostri paesi e contro i quali non si fa praticamente nulla. Inutile prevedere divieti e misure varie di contrasto allo smog se poi non si prevede personale che controlli e sanzioni. Ma la Regione è colpevole anche nel non garantire le agevolazioni per la rottamazione di vecchie stufe e vecchie auto, entrambe altamente inquinanti. Ci sono molte persone, soprattutto anziane, che non hanno la possibilità economica di sostituire la stufa o di comprare un’auto nuova: bisognerebbe in questi casi che la Regione andasse a finanziare il 100% della spesa".

Zanoni sottolinea inoltre che "la via maestra per la lotta allo smog sta negli investimenti per la piantumazione di alberi e nelle fonti rinnovabili. La diffusione del fotovoltaico, a partire dagli edifici che ospitano uffici pubblici, assicura la riduzione dell'inquinamento e del costo delle bollette. È un investimento dal sicuro ritorno. Purtroppo, invece di agire, si preferisce pagare le sanzioni. Ricordo che la Commissione europea sta calcolando la sanzione conseguente alla seconda condanna ricevuta della Corte di Giustizia Europea anche per colpa della nostra Regione".

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