VENETO: nel 2050 un milione di residenti in meno?

“L'ipotesi avanzata dal Rapporto statistico regionale 2023, circa una perdita di un milione di abitanti in Veneto entro il 2050, rappresenta un monito inequivocabile. E che richiama chi governa questo territorio ad intervenire e non ad assistere in modo passivo a questo trend, come purtroppo, malgrado i ripetuti allarmi, accade da lungo tempo”. Il commento è della Consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon (nella foto) che spiega: “Ripetutamente, di fronte al fenomeno della 'natalità zero', abbiamo invocato misure tempestive a carattere sociale, prima tra tutte quella della gratuità degli asili nido. Invece, anche quest'anno il Veneto metterà a disposizione per gli asili poco più di 30 milioni di euro. Una cifra immutata, nonostante i servizi all'infanzia siano tra i più cari d'Italia e malgrado sia evidente l'inadeguatezza dei livelli medi salariali rispetto al crescente costo della vita”.

Secondo l'esponente dem “manca la volontà di invertire un orientamento che rende impossibile per i giovani creare una famiglia. Basti pensare che i settori di maggior traino dell'economia veneta, turismo e agricoltura, sono quelli che meno pagano i lavoratori: la Regione potrebbe intervenire per riequilibrare questo scenario. Così come, guardando alla sanità, è indispensabile potenziare il servizio pubblico e non costringere i cittadini a pagare il privato per ricevere cura. Senza dimenticare la procreazione medicalmente assistita, questione mai affrontata seriamente, sebbene una coppia su tre abbia difficoltà ad avere figli. Una scelta di investimento sulla natalità avrebbe reso, in termini economici, molto di più di investimenti come, ad esempio, quello per la Pedemontana”.