VENETO: riaprono i centri estivi
Da lunedì 25, nelle scuole paritarie. La Regione interverrà nella copertura dei costi
Redazione Online
20/05/2020

Da lunedì, se le strutture saranno disponibili, se verranno trovati gli educatori, se si seguiranno le linee guida redatte, in Veneto si potranno aprire i centri estivi.Si avvia alla ripartenza il sistema dell'accudienza per i bambini e i ragazzi. Domani, venerdì 22 il presidente del Veneto Zaia emetterà un'ordinanza per regolare apertura e funzionamento di tutte le strutture che accoglieranno e faranno attività ludico-ricreativa per la fascia d'età che va da 0 a 17 anni. Non sono ricompresi gli asili nido o le scuole materne statali e comunali: il provvedimento riguarderà le scuole paritarie e altre realtà private, dai nidi in famiglia alle fattorie didattiche.Il documento che verrà tradotto in ordinanza regionale è il frutto di un lavoro partito due settimane fa, quando la Regione Veneto ha stilato delle linee guida. È seguito il confronto di queste con le indicazioni arrivate sabato scorso dal ministero della Famiglia. Infine c'è stato un nuovo confronto, nella mattinata di giovedì 21 con i rappresentanti della Fism, delle diocesi del Veneto, dell'associazione dei Comuni e di altre associazioni. Il documento che ne esce è anche condiviso con altre quattro Regioni che si preparano allo stesso riavvio delle attività: Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Campania.Alcune prescrizioni che sembrano ormai confermate per l'avvio dei centri estivi: è prevista la presenza di un educatore ogni cinque bambini. I costi, però, volendo mantenere i gruppi così piccoli, aumenteranno sensibilmente; la Regione conta di poter attingere dal fondo di 150 milioni di euro messo a disposizione dal decreto Rilancio.Ai bambini che frequenteranno verrà richiesto il puntuale rispetto del calendario vaccinale regionale.Il protocollo, inoltre, dà indicazioni sulla priorità di accesso ai servizi (famiglie in difficoltà e bimbi disabili) e sul distanziamento fisico tra bambini, tra bambini e personale e tra personale e genitori; prescrive modalità separate di entrata e uscita e ingressi scaglionati, rimodulazioni degli orari di frequenza, distribuzione degli spazi interni ed esterni con prescrizioni di igiene e sanificazione; prevede percorsi anti-assembramento per i genitori o familiari che accompagnano i bimbi, l’utilizzo di dispositivi di protezione, norme di igiene di spazi, ambienti e superfici, e uno stretto controllo sanitario sulla presenza di eventuali sintomi, soprattutto negli adulti, educatori e genitori. Giorgio Malavasi